LOUISE BOURGEOIS – FIRENZE MUSEO NOVECENTO: LA MOSTRA ” DO NOT ABANDON ME” – L’ISTITUTO DEGLI INNOCENTI E CELL XVIII “PORTRAIT2

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Louise Bourgeois al Museo Novecento Do Not Abandon Me

In occasione del decimo anniversario dalla sua apertura, il Museo Novecento di Firenze celebra una delle figure più emblematiche dell’arte contemporanea, Louise Bourgeois, con la mostra Do Not Abandon Me. Curata da Philip Larratt-Smith e Sergio Risaliti, in collaborazione con The Easton Foundation, l’esposizione si sviluppa in stretto dialogo con l’architettura storica delle Ex Leopoldine, complesso dalle radici sociali profonde e gestito per secoli da comunità femminili. La mostra raccoglie quasi cento opere di Bourgeois, tra cui gouache, disegni e sculture in materiali come stoffa, bronzo e marmo, risalenti agli anni 2000. Un’attesa speciale circonda l’installazione di Spider Couple (2003), una delle opere più iconiche dell’artista, che troverà posto nel cortile del museo.

Il tema centrale dell’esposizione è la maternità, esplorata attraverso il rapporto madre-bambino, filo conduttore della poetica di Bourgeois. Il titolo della mostra, Do Not Abandon Me, richiama la paura dell’abbandono, una costante nella vita e nell’opera dell’artista, e si lega alla diade madre-figlio, vista come modello di tutte le relazioni umane. Man mano che l’artista invecchiava, il suo lavoro si è gradualmente rivolto verso una rappresentazione inconscia della madre, mescolando fragilità e dipendenza in una riflessione profonda sulla condizione umana.

 

L’Istituto degli Innocenti  Cell XVIII (Portrait)

La mostra è arricchita dalla collaborazione con l’Istituto degli Innocenti, un’istituzione fiorentina dalla lunga storia dedicata alla cura dell’infanzia, fondata nel 1419. All’interno di questo complesso progettato da Filippo Brunelleschi, sarà esposta Cell XVIII (Portrait) (2000), un’opera di grande impatto visivo che dialoga profondamente con la storia dell’Istituto e la sua missione secolare. Quest’opera, parte del ciclo Cells, affronta temi legati all’isolamento, alla sofferenza e alla contemplazione, elementi presenti anche nella storia delle Ex Leopoldine, che un tempo fu un ospedale, una scuola e persino una prigione.

 

Le Gouaches Rosse e il Rosso del Corpo

La mostra si concentra in particolare sulle gouaches rosse, realizzate negli ultimi cinque anni di vita di Bourgeois. Questi lavori esplorano i cicli della vita attraverso un’iconografia che affronta temi come sessualità, procreazione, nascita e maternità. L’artista lavora con la tecnica del “bagnato su bagnato”, un processo che lascia spazio al caso e al destino, rinunciando a parte del controllo sull’opera. Il colore rosso, molto caro a Bourgeois, richiama i fluidi corporei, dal sangue al liquido amniotico, nel sottolineare la fisicità del rapporto madre-figlio.

L’Iconico Ragno e le Installazioni Monumentali

Un momento di grande impatto visivo sarà l’esposizione di Spider Couple (2003) nel chiostro del Museo Novecento. Il ragno, simbolo centrale nella poetica di Bourgeois, rappresenta la figura materna, protettiva ma al contempo minacciosa. L’installazione nel chiostro rinascimentale invita il visitatore alla contemplazione e alla riflessione sulla complessità del legame materno.

Inoltre, l’esposizione includerà l’installazione Peaux de Lapins, Chiffons Ferrailles à Vendre (2006), parte del ciclo Cells, che sarà presentata al piano terra del museo. Quest’opera, composta da sculture e oggetti carichi di riferimenti autobiografici, evoca il rapporto con la storia personale di Bourgeois e con la sua famiglia, con particolare attenzione al tema dell’abbandono e dell’isolamento.