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LUPI ALLE PORTE DELLA CITTA’, PERO’ ATTENTI A QUELLI CHE SONO VERAMENTE PERICOLOSI

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LUPI ALLE PORTE DELLA CITTA’, PERO’ ATTENTI

A QUELLI CHE SONO VERAMENTE PERICOLOSI

                                                               di Marcello Martelli

 

 I lupi son tornati e anche in tanti. Alberto e Federico, i miei amici cacciatori che spesso li incontrano dicono che sono anche vicinissimi alla casa dove abito. Ma non si vedono e non disturbano.

 I lupi di oggi sono discreti e si nascondono. Gli ultimi vecchi esemplari stavano per scomparire dalle montagne abruzzesi, dove da sempre hanno scritto da protagonisti pagine memorabili nelle paurose favole delle nonne come nel grande cinema con Silvana Mangano. Da quando hanno fatto qualcosa per bloccarne l’estinzione, i lupi si sono moltiplicati moltissimo e sono arrivati fin dentro le porte della città.

Un bel libro del fotografo-scrittore Bruno D’Amicis (Tempo da lupi, Orme ed., pp.208,euro 39) ne racconta l’epopea, dopo anni di studio e osservazione dell’autore sull’Appennino abruzzese.

 Amici dell’uomo e dell’ambiente, i lupi moderni sono una forza della natura per mantenere in equilibrio l’ecosistema, combattendo i cinghiali e altri animali dannosi. E’ vero: spesso il lupo si avvicina troppo ai centri abitati, attento a non farsi notare e, se incontra l’uomo, ne studia le abitudini per evitarlo. Magari battendo altre zone, ma non ci sono pericoli. Oggi, piuttosto, attenzione ai lupi cattivi che si chiamano in un altro modo. Hanno gambe e pantaloni, si fanno vedere e sentire. Anche troppo. Persino in casa, nottetempo, pericolosamente.

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