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DOCUMENTA KASSEL 2022: Más Arte Más Acción (MAMA)

Una delle operazioni più curiose  presenti a Kassel Documenta 15 è sicuramente la partecipazione del gruppo Más Arte Más Acción.  Il contesto nel quale il gruppo che conta la collaborazione attuale di 59 artisti nei vari settori delle artivisive, del multimedia e dello spettacolo che si occupano di ambiente. Más Arte Más Acción (MAMA), uno dei quattordici membri diDocumenta 15, collabora con Atelier Van Lieshout (AVL)  partecipazione a questa edizione. La storia condivisa di MAMA e AVL risale al 2011 ed ora, insieme, ne scrivono un nuovo capitolo: la creatura di nuova uscita è  il MAMA Doc Space, un insieme di pezzi funzionali alla creazione di una piattaforma mobile che ospita programmazioni sulla giustizia climatica e diritti ambientali; memoria e processo di pace in Colombia; modi di vivere alternativi non capitalisti in territori ricchi di biodiversità; narrazioni afrofilmiche (L’afrodiscendenza vista come un plus, come un valore, è una componente sociale eterogenea, multiforme e complessa sicuramente capace di arricchire e trasformare cultura, arte e società nel loro insieme.); estrattivismi (Nonostante la spinta ad espandere la capacità delle energia rinnovabile aumenti, in diverse parti del mondo continua la corsa al litio e ad altri materiali. Cosa significherà l’espansione dell’estrazione delle terre rare in America Latina per le comunità indigene e i lavoratori che hanno già, storicamente, sofferto i danni dell’estrattivismo? Si spiega come la transizione energetica nel Nord globale rischia di essere tutt’altro che giusta: sono necessari cambiamenti strutturali alle catene di approvvigionamento e alla governance delle industrie estrattive.).

L’INIZIO, LA BASE CRÒ

Atelier Van Lieshout, Base Chocó (2011) Foto: Atelier Van Lieshout

Il programma di DOCUMENTA 15 segna la continuazione della collaborazione iniziata nel 2011 da MAMA e AVL. Il cui rappresentante Joep van Lieshout si è recato a Chocó, in Colombia, ed ha incominciato la sua opera di collaborazione con la progettazione della Chocó Base, una residenza per artisti che utilizza fisicamente,  come base d’appoggio, un enorme tronco d’albero: il risultato della costruzione ricorda quella di una nave. Van Lieshout la aveva immaginata, difatti,  come “un’arca per il cambiamento”, capace di cavalcare le onde di qualsiasi tumulto politico. La base del Chocó , costruita insieme a falegnami locali utilizzando materiali della zona, costituisce ora per il MAMA un luogo di incontro di discussione e di produzione delle idee.

Render MAMA Doc Space (2022) dell’ Atelier Van Lieshout

L’idea iniziale del MAMA era stata quella di trasportare a Kassel, per DOCUMENTA 15, la base Chocó , per poterne illustrare con dovizia di particolari  il concetto e la sua utilità come risorsa anche utile per un finanziamento dei progetti del  MAMA e delle sue attività ecosistemiche.  Tuttavia, accordi successivi e diversamente strutturati hanno portato alla edificazione in loco. da parte di AVL. del MAMA Doc Space che situato tra l’Orangerie e il fiume Fulda e guidato dal Werner, un potente veicolo con un rimorchio che funge anche da centro di documentazione e soggiorno, accompagnato da un secondo trailer con tenda annessa che ospita workshop, film e altre attività pubbliche. un tavolo di legno di 14 metri di diametro, noto come “la tavola rotonda”, disposto attorno a un albero di magnolia, è il luogo di incontro per discussioni e incontri comunitari. Un terzo trailer collega il Werner con il “Pyrolizer” che trasforma i rifiuti di plastica in carburante diesel e che può, potenzialmente, alimentare l’intero complesso, purché ci sia plastica da bruciare. L’installazione è completata dall’Excrementus Megalomanus, una mostruosa toilette di compostaggio funzionante, che trasforma escrementi umani e altri fluidi corporei in compost, invitando i propri utenti a riconsiderare l’utilità dei propri rifiuti, in un ideale e stretto connubio con la terra.

 

Il Werner, il complesso di elementi di cui si parla, prende il nome da Werner Herzog e rende omaggio al pioniere del nuovo cinema tedesco. L’organizzazione interna, attraverso i suoi operatori si muove nella spinta di un impegno sociale e politico sentito e condiviso. Novelli Robin Hood sono capaci di resistenza ad ogni tipo di pressione per portare alla luce la verità e combattere l’ingiustizia. Il complesso Werner è pronto per questo. La sua carrozzeria corazzata offre protezione su qualsiasi terreno, ma al posto dei fori delle pistole, i suoi finestrini fungono da botole utili  per mostrare film e suggerire spunti di riflessione sull’ambiente. Durante DOCUMENTA 15, Werner è nucleo dentro il quale funziona il centro di documentazione, soggiorno e memoria vivente del MAMA.

 

 

Il Werner fa parte di una lunga serie di case mobili e piattaforme create da AVL negli ultimi 25 anni, molto prima che le piccole case, i container e le case mobili diventassero di moda, Joep van Lieshout già le progettava e le costruiva. Le sue creazioni includono The Autocrat, un veicolo per la sopravvivenza, il Modular House Mobile; originariamente esposto allo Skulptur Projekte Münster nel 1997 e ora parte della collezione della Fondazione Prada. Come il MAMA Doc Space e il suo Werner, tutte queste opere sono veicoli che si propongono come atteggiamento per un cambiamento di passo nella mobilità . Il lavoro di AVL mira sempre a mettere in discussione, sovvertire e trasformare i sistemi rigidi, al fine di sanare l’ambiente naturale, rafforzare le comunità e sostituire le idee fossilizzate nell’offrire nuove prospettive.

I protagonisti A DOCUMENTA 15,  MAMA, sono una comunità formata da:

Más Arte Más Acción che è stata costituita in Colombia nel 2009 ed ora fa parte di una rete interdisciplinare che collega artisti internazionali, afro-colombiani e indigeni, organizzazioni di base e iniziative ambientali, politiche e culturali. Insieme discutono e ripensano al rapporto dell’umanità con l’ambiente naturale e l’interconnessione umana. Il paradigma prevalente dell’individualità viene messo in discussione, ricorrendo a sistemi di valori non occidentali.

Atelier Van Lieshout opera in prima linea nell’arte, nel design, nell’architettura, nell’attivismo e nella sperimentazione sociale radicale. Dagli anni ’80, lo studio Joep van Lieshout con sede a Rotterdam ha collaborato tra discipline, culture e confini nazionali. Qualunque sia la forma del lavoro di Van Lieshout, da sculture e installazioni autoportanti a macchine, architetture, piani urbani e mobili perfettamente funzionanti, mette sempre in discussione i meccanismi del potere, le loro ideologie sottostanti, proponendo alternative che si estendono oltre lo scopo del società dominante. Nel 2001, ciò ha persino portato alla fondazione del famigerato stato libero di AVL-Ville.

IN CONCLUSIONE. Tutti siamo informati: il mondo sta giocando con il clima annullandone con stupidità gli equilibri e mettendone a rischio la sopravvivenza. La ricerca del gruppo MAMA, con la produzione di opere e operazioni jn varia forma raccontano, appunto, di questa macroscopica quanto evitabile stupidità umana. Tutto bene se non fosse che il medium usato per la restituzione di questa pur assolutamente condivisibile e sacrosanta denuncia è quello del linguaggio dell’arte le cui risultanze dovrebbero essere appunto “ opere d’arte”. Sicuramente il mio limite conoscitivo, pur nell’infinito rispetto che nutro per le proposte presentate, non riesce a scorgere, in nessuno dei manufatti e neppure nella loro aggregazione, la benché minima traccia di opera d’arte.

Mi riesce quindi difficile comprenderne la presenza in una rassegna così esclusivamente dedicata all’arte salvo che non si sia in presenza di un nuovo linguaggio dove il concetto, con tutto quello che si porta appresso nella sua formalizzazione di “cose”, esistenti perché costruite, o inesistenti perché solo sognate, ma vocalizzate attraverso la parola o lo scritto, facciano diventare l’intenzione opera d’arte.

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