La storia del pensiero economico è segnata da una serie di tappe che definirei “civilizzatrici”, nel senso che ciascuna di esse ha influenzato la cultura e la vita sociale dei popoli. Potrei anche aggiungere che ogni tappa del capitalismo è riconoscibile per l’apporto che ha dato nel modificare il significato di valore ed anche i comportamenti conseguenziali dei consumatori. All’inizio esso era determinato facilmente perché misurato con il lavoro incorporato in un bene o in un servizio, successivamente dalla utilità che quel bene o quel servizio erano in grado di rendere. In un momento ancora successivo la nozione di valore ha dovuto assorbire un ulteriore fattore: quello della rarità. La teoria economica ci ricorda, infatti, che il piacere di consumare un bene è dato non solo dalla quantità consumata precedentemente ma anche dalla difficoltà che si ha nell’ottenerlo. L’epoca attuale si caratterizza, contrariamente alle tappe precedenti, per un complesso processo evolutivo che tende a disancorare il valore dal bene o dal servizio per legarlo alla valutazione soggettiva della persona. Un processo attraverso il quale le élites, avendo compreso che il calcolo del valore è divenuto instabile, se non addirittura frivolo, fanno uso di tutti i mezzi per poterlo gestire a loro piacimento e per i loro interessi. Molto spesso si tratta di tecniche di marketing subliminali che puntano a toccare i desideri più intimi del consumatore/investitore al fine di modificare la domanda ed alzare quindi artificiosamente il valore del bene. Così, fino ad un decennio fa, uno strumento finanziario (azioni, obbligazioni, etc.) era valutato per il suo rendimento e per i cosiddetti fondamentali, ossia lo stato di salute dell’azienda di cui era espressione, mentre oggi tutto questo non interessa, importa più nulla, il suo valore intrinseco non segnala un accidente tanto che può essere anche zero; ciò che importa è che i buoi partecipino al gioco, alla lotteria della borsa ed abbiano la sensazione che non esistano limiti al guadagno. Se, in economia, il valore non è dunque ancorato né al concetto di bisogno né al lavoro necessario per la produzione significa che esso viene imposto da coloro che guidano il gioco e dai loro chierichetti come Goldman Sachs, J.P. Morgan ed altri. Il caso della “Super Lega” di questi giorni ne è un chiaro esempio.
Con questo,caro amico, mi sembra di aver detto tutto.