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ADDIO A CARMEN IANUARI: PER LEI DANTE CIRILLO LASCIO’ CAMPO LIBERO A GIORGIO FORATTINI

di Marcello Martelli

Attualità e Amarcord /138

ADDIO A CARMEN IANUARI: PER LEI DANTE CIRILLO

E LASCIO’ CAMPO LIBERO A GIORGIO FORATTINI

Scomparsa a 95 anni Carmen Ianuarii Scaricamazza, vedova del noto vignettista Dante Cirillo, morto circa 10 anni fa, dopo una brillante carriera nel mondo del giornalismo e dell’arte.

Negli anni ’50, dopo aver lavorato in diverse testate con l’originalità della sua matita arguta e geniale di vignettista satirico, era stato assunto dall’ “Espresso” diretto da Arrigo Benedetti. A Roma frequentò i migliori ambienti dell’arte e della cultura, ricevendo l’amicizia e la stima di personaggi come Ennio Flaiano, Mino Maccari, Carlo Gregoretti e il giovane in carriera Eugenio Scalfari.

Con loro era entrato nel “Mondo” diretto da Pannunzio, dove Dantino aveva confermato le sue non comuni qualità artistiche e intellettuali. Era ormai un uomo di successo e fu un vero colpo di scena, quando Cirillo, al culmine della carriera, decise di ritirarsi, lasciando spazio a Giorgio Forattini, un altro fuoriclasse della vignetta satirica.

 Dante tornò senza rimpianti in provincia, nella sua Teramo, dove fino all’ultimo visse i suoi giorni nel modo che più amava, all’insegna della tranquillità e del riserbo della provincia. Gli sono stato a lungo amico, e spesso mi ha raccontato degl’incontri e delle esperienze importanti nella Roma dei suoi tempi. Non me lo ha mai detto, ma ho sempre pensato che il brusco addio a una carriera invidiabile e di successo sia da intestare soprattutto a sua moglie Carmen, che non aveva mai voluto condividere con il marito la ribalta della vita romana.

Dante aveva capito e preferì tornare nella sua Teramo, per ricomporre quella coppia distinta ed elegante che spesso passeggiava per le vie cittadine, ricevendo continui attestati di simpatia e ammirazione da amici e conoscenti. Con Carmen esce di scena la figura unica e speciale di un mondo che non c’è più.

Nella foto: la vignetta donatami nel 1977 da Dante Cirillo con dedica autografa “Il dubbio dell’ultima notizia”, che incorniciata ho portato sempre con me in tutte le redazioni dove ho lavorato come prezioso omaggio del mio illustre amico a un giornalismo che adesso resta solo nei ricordi.

 

 

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