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SCAPPIAMO DALLA RAI PER BLOCCARE IL PIL

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SCAPPIAMO DALLA RAI PER BLOCCARE IL PIL

di Marcello Martelli

PER RIDURRE LA VORAGINE DELLO STATO SI PENSA DI VENDERE LA RAI:

TRE RETI SONO TANTE E COSTANO TROPPO. PAGANDO ANCHE IL CANONE

 Il Superbonus ha aperto una voragine nei conti dello Stato.

 Alzi la mano chi si sente responsabile. Tutti innocenti. Ma parlano i cosiddetti esperti, per dire che, se vogliamo bloccare il Pil in salita, è necessario privatizzare per far scendere il debito, risparmiando, visto che gli interessi annui sono ormai saliti a quota 100 miliardi! Qualcuno ci ha creduto e, per salvare il carrozzone, ha pensato di privatizzare, nel senso di mettere in vendita le tre reti Rai del sedicente servizio pubblico.

Già nel 1995 aveva tentato Marco Pannella con un referendum che raccolse il 54,9% di sì alla vendita, ma i partiti fecero finta di non capire. E via con la lottizzazione selvaggia, che ancora continua. Dopo un ventennio di occupazione arcobaleno, ecco il vessillo della nuova maggioranza, con il ping-pong di accuse uguali e contrarie. Questa sarebbe davvero un’ottima occasione per chiudere la partita con un colpo a sorpresa, vendendo la Rai.

Diciamo la verità: per l’attuale governo sarebbe un modo simpatico e geniale per conquistare consensi dai cittadini, finalmente liberati dal canone in bolletta e da una fetta di tasse per foraggiare le tre reti statali.

Sono stato collaboratore della Rai, quando direttore della sede regionale era Dino Tiboni che, con la sua intelligente attività giornalistica e culturale, sapeva coinvolgere e stimolare le forze intellettuali e artistiche della regione. Tiboni, dinamico e creativo, ne diventò il maestro catalizzatore che coagulava e coinvolgeva l’interesse e la partecipazione di noi tutti. Particolarmente gradita l’inchiesta a puntate sulla pesca affidatami per i programmi Rai; altre interessanti collaborazioni per uno dei cinque volumi sull’Abruzzo dal Medioevo al Novecento e sulla rivista “Oggi e domani”.

Prima avevo condotto “Parliamone insieme”, ciclo di tavole rotonde su temi di attualità, cui parteciparono personaggi importanti dell’epoca. Fra gli altri, il giudice Emilio Alessandrini, nella sua ultima estate di vacanza a Pescara (ho sempre pensato che sarebbe interessante recuperare, fra le teche Rai, gli originali del suo intervento poco tempo prima dell’attentato). Poi, arrivò la “lottizzazione” e cominciò, anche per noi collaboratori esterni della Rai, tutto un altro discorso.

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