HomeEditorialiDa Bonaparte a Goffedo Fofi al Ju-Jitzu ………SIGNORI, SI LEGGE!

Da Bonaparte a Goffedo Fofi al Ju-Jitzu ………SIGNORI, SI LEGGE!

Sono da sempre un attento osservatore delle abitudini degli italiani nel campo della lettura. Di solito i numeri sono quelli pubblicati annualmente dall’ISTAT e dall’Associazione Italiana  Editori. L’analisi delle variazioni delle diverse annate mi stuzzica particolarmente. Qui prendo a base le statistiche relative al Libro, unanimemente considerato emblema  della lettura, ma confesso che non sono estranei alla creazione di questa RIVISTA della domenica i dati sulla lettura dei Quotidiani e delle Riviste nel nostro paese. La ”lettura” delle tabelle pubblicate dai siti specializzati ha, mano a mano,   trasformato la mia curiosità in motivo di studio e di riflessione. Debbo dire che i dati pubblicati dall’AIA  sono molto più ottimistici rispetto a quelli pubblicati dall’Istat (la differenza varia dl15 al 20% in più) ma le cifre ci dicono che la crescita dell’interesse per la lettura negli ultimi venti anni non ha fatto passi da gigante.. Nel 1999 il 38,3% degli italiani aveva dichiarato di “leggere almeno un libro all’anno” (38,6% nel 2000). Dal 2016 a nel 2019, i dati Istat hanno registrato un’episodica salita, ma molto leggera, non superando mai il 41%. Il 2020, anno della prima pandemia, sembrava aver segnato una svolta verso una crescita importante delle percentuali, ma su base annua i dati sui lettori di almeno un libro sono saliti di un solo punto percentuale.

I dati relativi a quotidiani e riviste,  pubblicati da DailyOnline, non appaiono più confortanti  in termini di crescita del numero dei lettori, che sfiorano i 14 mil. Erano, circa 16mil nel 2015 quando entrò a regime un vero e proprio PIANO NAZIONALE DI PROMOZIONE DELLA LETTURA (D.M. 8.8.2014). Qualche perplessità nasce perché in testa alla classifica troviamo Sorrisi e Canzoni TV con oltre 2,3 milioni di lettori, Chi, a quota 2,1 milioni, e Oggi (1,8 milioni) e perché per rintracciare una rivista a carattere prettamente culturale si va oltre il ventesimo posto.

MI piace ribadire che alla base della creazione della Rivista della Domeniva, c’è la convinzione che non bisogna abdicare di fronte alle distrazioni che sommergono gli utenti nel mondo del digitale, ma, al contrario  si debba provare ad occupare nello stesso ambito quanto più spazio possibile per soppiantare il “superficiale” attraverso il “profondo”.

La mia fiducia per  questo target è stata rafforzata, paradossalmente, dalla lettura di un passaggio della lettera con la quale Goffedo Fofi, ha annunciato lo stop alla pubblicazione della sua storica rivista cartacea Lo Straniero, dove motiva  la sua decisione con “la constatazione che i lettori sono più o meno sempre gli stessi” Fofi, che è saggista e pensatore di chiara fama, peraltro eugubino come R. Regni e coetaneo del nostro decano del giornalismo M. Martelli, entrambi tra i più qualificati dei nostri autori, ha valutato insufficiente il numero di nuovi lettori  che  Lo Straniero ha acquisito nel tempo, e ha  ipotizzato ironicamente che ciò sia dovuto al fatto che i giovani che scrivono si fanno una cultura leggendo i propri articoli’. Non discuto l’autorevolezza di Fofi, ma, anche se il problema probabilmente sussiste, credo che la soluzione stia nell’applicare nei confronti della invadenza del digitale la tecnica di difesa usata nel Ju-Jitsu, arte marziale che utilizza la forza dell’avversario per sconfiggerlo. Allo scopo   la Rivista che state leggendo, si avvale sia della grande esperienza di tanti personaggi che hanno acquisito autorevolezza nei loro rispettivi ambiti, ma, contestualmente, ospita giovani e giovanissimi che sanno scrivere articoli di divulgazione e approfondimenti di notevole spessore e offrono  alla lettura di “altri” un prezioso fattore di crescita culturale.

Ho provato a disegnare, traendo i dati dal Web in forma ovviamente artigianale, il diagramma dell’andamento dei consensi riportati dalla  Rivista della Domenica dall’uscita del numero “ZERO” ad oggi. Ho riscontrato complimenti espliciti o sotto forma di simboli ed  emoji. Ho potuto constatare che i risultati numerici ed il tenore dei commenti ricevuti sono molto  apprezzabili, ma sono consapevole che, più in avanti, dovremo ricorrere a ben altri  criteri  per poter attestare la lettura effettiva dei contenuti delle rubriche da parte dei nostri “follover”. Mi piace allora concludere segnalando che nel precedente “Numero Quattro” abbiamo inaugurato la , rubrica “Invito alla lettura”, con una recensione di “Quel che stavamo cercando” di  A. Barricco e che in questo numero c’è quella di  Dopo l’Apocalisse…” di F. Cardini, entrambe a cura del già citato Regni.

“Invito alla lettura” vuole omaggiare anche l’iniziativa che ha portato all’istallazione di una Mini Biblioteca  nel Piazzale del Santuario della Pietraquaria sul Monte Salviano, dove campeggia una teca (gradito dono all’Associazione CREDICI dell’imprenditore N. Gentile di Avezzano che l’ha costruita ). Vi si trovano dai  venti  ai trenta libri, che ogni mese vengono rimpiazzati da nuove proposte di lettura (l’accesso è libero).

Non siamo presuntuosi al punto di voler trasformare gli italiani in novelli Napoleone Bonaparte, notissimo “divoratore di libri”, ma abbiamo la Lettura come mission e siamo certi che  i nostri lettori, quelli autentici, ne saranno  preziosi propagandisti. Crediamo fermamente che in tempi non lontani, leggendo i dati ISTAT,  scopriremo  che La RIVISTA della Domenica… “si legge”

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