Benessere /
(La Rivista della Domenica n. 167)
Il lavoro è stato svolto su due gruppi di bambini, con età variabile dai sei ai dieci anni (il primo) e dagli undici ai quattordici (il secondo).
Tutti i soggetti praticavano attività sportiva, d’avviamento alla pallavolo, realizzata sia in forma ludica (il primo gruppo) e sia come attività organizzata, d’approccio agonistico (il secondo gruppo).
Per la ricerca è stato usato il mezzo fotografico stroboscopico, sia adoperato con i tempi manuali (documentando le posizioni statiche) e sia con quelli automatici (“fissando” i velocissimi dinamismi delle varie gestualità tecniche).
La stroboscopia ha permesso di realizzare una serie di immagini (otto) che, con lo sviluppo istantaneo, è stata immediatamente letta (poiché le figure sono stampate su un’unica lastra fotografica), anche in parallelo con altre stroboscopie, permettendo di fare delle considerazioni tecniche e chinesiologiche fra le diverse posizioni rappresentate.
La foto multipla ha consentito di video-analizzare ogni singola posizione, presa a soggetto fermo, o una successione di fasi motorie, con il soggetto ripreso nell’abituale velocità.
L’indagine ha permesso di esaminare, per il primo gruppo, la postura di base e l’esecuzione istintiva dei primi fondamentali della pallavolo (il palleggio ed il bagher) e, per il secondo gruppo, ha consentito di leggere i diversi livelli tecnici di forme più avanzate di gestualità specifica con la palla.
I risultati stroboscopici sono stati considerati come “messaggi” indicativi, per conoscere meglio i ragazzi, sia dal punto di vista posturale (per impostare in maniera più mirata un’azione preventiva) e sia da quello tecnico (per fare, in modo più preciso, un diverso razionale avviamento sportivo).
La “lettura” dell’esame del portamento fotografico, realizzato su di una sola “lastrina”, ha evidenziato un’altissima percentuale di vizi posturali (ipercifosi dorsale ed iperlordosi lombare) ed una marcata rigidità del rachide (nei ragazzi del primo gruppo).
Ai soggetti con posture viziate più marcate, sono stati fatti, inoltre, degli scatti con lo zaino sulle spalle, in proiezione laterale, per valutare l’incidenza del “peso trasportato” sull’equilibrio posturale generale.
Il lavoro riporta un capitolo sulla posizione ideale (una specie di “pietra di paragone” posturale), con la suddivisione morfologica dell’apparato locomotore nei segmenti più importanti, ai fini di una valutazione morfo-funzionale analitica e rapportata a specifiche funzionalità.
Segue un altro capitolo sui più comuni paramorfismi dell’età scolare, con delle note appropriate per realizzare e leggere i relativi esami del portamento.
Questa fase (esame del portamento) diventa “preparatoria” per l’analisi chinesiologica delle stroboscopie.
L’esame finale, che è fatto sui singoli referti fotografici, è accurato non solo per la descrizione posturale (di chiaro sapore chinesiologico), ma per le valenze sportive (gestualità specifiche della pallavolo) che vengono, tecnicamente, “pesate”.
La sequenza delle immagini fissate per questa indagine è di tipo misto: alcune posizioni sono state “catturate” per la valutazione posturale generale statica ed altre prese mentre il soggetto riceve una palla col bagher e durante un palleggio.
Queste due serie d’immagini conducono a considerazioni di diversa natura e permettono l’analisi della posizione spontanea (osservata nei diversi piani e con l’assunzione di posture test) e quella istintiva dinamica, nelle risposte che un ragazzo esprime nelle ricezioni più varie.
L’Autore, naturalmente, propone un capitolo sull’analisi chinesiologica delle azioni stroboscopiche, dei due più importanti gesti tecnici: il palleggio ed il bagher.
Un esame analitico dei vari dinamismi che aiuta a comprendere l’interezza del tutto, espressa negli scatti specifici.
Seguono delle stroboscopie, del solo palleggio, che riportano otto soggetti diversi, “colti” tutti negli stessi attimi tecnici: un modo molto giusto per impostare la correzione dei “vizi gestuali”.
Premio Nazionale ANATRIPSIS – Le culture manipolative, le scienze motorie e le aree pertinenti fra storia, metodologie applicative ed aspetti professionali – Edizione 1998.