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MARSILIO II E IL NEO – LEADER GENTILUOMO D’AMICO PER LA RINASCITA DELL’ABRUZZO:

Attualità & Amarcord / 148

MARSILIO II E IL NEO – LEADER GENTILUOMO  D’AMICO PER LA RINASCITA DELL’ABRUZZO:

LARGO LUNGO O COESO ?

di Marcello Martelli

 

Chiuse le urne, in Abruzzo continua la torre di babele delle analisi e dei commenti. Ma non sempre le nude e crude verità emergono dai numeri, facendosi strada con la lucidità e la chiarezza di chi in Abruzzo vive la realtà quotidiana.

Campo largo, campo lungo o campo coeso?

Gli elettori hanno fatto vincere il campo aperto. Nel senso che non hanno fatto perdere né vincere il governatore Marsilio, ma lo hanno solo prorogato. Visto che sono tante le pratiche avviate, ma la saggezza abruzzese ha ritenuto opportuno non interrompere il cammino avviato.

Più che una vittoria, bisogna capire che è una prova d’appello. Dove più che la politica demagogica dei “Tre Mari”, è stata bocciata la governance sbagliata delle “Tre Province” L’Aquila-Pescara-Chieti.

Ne manca una, quella di serie B, e Marsilio-governatore ha ottenuto la proroga per recuperarla: Teramo. Del resto, il tour elettorale è servito anche a scoprire e leggere meglio il territorio. Senza sbagliare. Soprattutto, sui collegi elettorali.

Per capire che quello che ha eletto la premier Meloni comincia a L’Aquila, dove ha stravinto il fido Marsilio, ma finisce a Teramo, dove a stravincere è il rivale Luciano D’Amico.

 Nuovo leader del territorio e accademico prestigioso che, dalle urne ha ricevuto, e a pieni voti, il dottorato della politica, per avervi portato una salutare ventata innovatrice nel linguaggio e nei contenuti.

Una svolta che, campo largo o lungo, farà certamente bene all’Abruzzo, al suo futuro e alla provincia di serie B in particolare. Dove, per il quinquennio che inizia, oltre a un governatore in prorogatio, avremo un Alter Ego capace di fare sintesi e di spingere la macchina che dovrà uscire dal pantano.

Di quello che potrà essere, lo abbiamo visto in anteprima all’Università di Colleparco, a Teramo, dove i valori di cultura e ospitalità hanno d’incanto azzerato incomprensioni e cattiverie della politica.

 Tutta la vasta platea dei presenti all’inaugurazione dell’anno accademico ha potuto osservare con forte gradimento la scena pacificatrice del rettore emerito D’Amico che, indossando il solenne ermellino accademico, ha fatto gli onori di casa al governatore appena rieletto. Soprattutto, per svelare e indicare ai tanti giovani presenti che può esserci una nuova politica di effettiva e costruttiva partecipazione.

Tutta da fare. Ma che può cominciare proprio dall’Abruzzo e, perché no?, da esportare anche altrove. Auguri!

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