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Julienas 2009 Chateau Fuisse’

Cucina & Cantina / 143

JULIENAS  2009 CHATEAU DE FUISSE’

Questa settimana restiamo in Francia per degustare questo classico del  Beaujolais che la famiglia Vincent ormai propone con successo da tre lustri.  Il castello di Fuissé, situato nel cuore dell’omonimo villaggio, rivela l’autenticità di una dimora familiare ricca di storia attraverso la sua torre pentagonale del XV secolo e il suo portico rinascimentale del 1604. Tuttavia la storia di questa famiglia, proprietaria da cinque generazioni (1862), garantisce la sostenibilità della tenuta grazie alla trasmissione del know-how acquisito nel corso dei secoli . I vini dello Château de Fuissé, come quello oggi in degustazione,  sono conosciuti e  riconosciuti in tutto il mondo per la loro versatilità, la loro tipicità e la loro capacità di rappresentare  al meglio il territorio in cui sono prodotti. Nel 1922 Jacques Vincent è uno dei co-fondatori della denominazione Poully Fuissé, nel 1948 Marc Vincent estende la tenuta e inizia l’imbottigliamento e sviluppa una prima rudimentale commercializzazione, nel 1967 Jean Jacques Vincent combina la modernità con la tradizione creando una gamma complementare che denomina signature Vincent, per sottolineare l’eccellenza della produzione, nel 2003 Antoine Vincent sostituisce il padre alla guida della cantina e la proietta nel terzo millennio. Oggi La tenuta del Château de Fuissé, nel sud della Borgogna, si estende su una quarantina di ettari suddivisi in 5 denominazioni: Pouilly-Fuissé: 25 ettari, Saint-Véran: 8 ettari, Mâcon-Villages: 3 ettari, Mâcon-Fuissé: 1 ettaro, Bourgogne-Blanc: 0,5 ettari, Juliénas:  circa 3 ettari è quella più a sud, proprio nel Beaujolais.

Provenienza:  Julienas– Borgogna -Francia

 Gradazione alcolica: 13,5% vol.

Varietà delle uve : Gamay 100% .

Tipologia: Château de Fuissé gestisce questa proprietà di 2,85 ettari dal 2010, le vigne si trovano alla periferia del paese di Juliénas, in piena collina, esposti direttamente a sud. I suoli sono molto tipici essendo dominati da granito e scisti drenati. Queste condizioni ottimali permettono al vitigno Gamay di esprimersi completamente consentendo di ottenere un vino fruttato pepato, vellutato e con un ritorno minerale.

Annata : 2009

Vinificazione: Dopo la vendemmia, eseguita manualmente verso la fine di settembre, le uve vengono avviate con la massima cura e attenzione verso la tinaia centrale di Fuissé. Una diraspatura (90%) e una leggera pigiatura precedono la messa in tini aperti seguita da macerazione statica in vasca in attesa dell’inizio della fermentazione alcolica. Durante la fermentazione le uve vengono mantenute  immerse con una griglia per permetter di portare avanti regolari rimontaggi sul “cappello di vinaccia” per l’estrazione del colore, il fruttato e concentrazione del vino.  Al termine della svinatura (da 8 a 10 giorni in media) si procede a separare il vino fiore dal vino torchiato  che dopo l’assaggio verranno assemblati dall’enologo (vedere nota 1). Il vino rimane poi nei tini per completare la fermentazione alcolica e malolattica. Nel mese di gennaio il vino viene trasferito in botti per un periodo di circa 12 mesi. Durante l’invecchiamento le fecce fini vengono conservate per nutrire e proteggere il vino in attesa della travaso. Prima dell’imbottigliamento viene effettuata una leggera filtrazione su Kieselguhr (vedere nota 2). Questo tipo di vinificazione favorisce l’espressione del frutto, della concentrazione e la delicata struttura tannica che nel loro insieme garantiscono un discreto potenziale di invecchiamento.

Caratteristiche organolettiche: Questa è una degustazione non troppo esaltante, nel senso che l’annata è oltre il suo apogeo che personalmente situo intorno al 2020; pertanto il colore rubino profondo risulta opacizzato  verso l’esterno del bicchiere, la limpidezza ha perso un poco di smalto. Al naso è ancora potente ma le sfumature floreali caratteristiche delle peonie e dei frutti rossi sono meno riconoscibili. Permangono  note di  peperone e lampone. In bocca è ancora pieno ma con una finezza ridotta. Il  ritorno minerale e mentoso è meno pronunziato del solito mentre la rotondità sembra alquanto compromessa.

Longevità :  il suo apogeo, a mio parere, non va oltre i 10/11 anni. Questo spiega il mio giudizio non troppo entusiasta per il millesimo degustato.

Temperatura di servizio:  14-16 ° Celsius

Abbinamenti  :  E’ un vino che potrebbe adattarsi a molte pietanze  tra le quali privilegerei le insalate composte come una Cesar o una Nizzarda. Lo vedrei bene anche con grigliate miste o un piatto di salumi e formaggi, ma se volete osare, il mio consiglio è di provarlo con delle triglie alla livornese. .

Nota 1 :Il vino fiore e il vino torchiato non hanno le stesse caratteristiche. Se l’estrazione è stata significativa durante la macerazione, il vino fiore viene colorato e concentrato; al contrario, il vino torchiato risulterà meno colorato, meno fruttato, meno oleoso e più secco. Viceversa, se il vino fiore è leggero perché si è scelto di estrarre poco, il vino pressato conterrà comunque molto colore, grasso e struttura. L’enologo può poi miscelare le diverse frazioni di vino fiore e vino di pressatura per ottenere la concentrazione e lo stile di vino ricercato; Questo è il primo passo nell’assemblaggio.

 

Nota 2 :Kieselguhr C 1200 è una farina fossile prodotta a partire da depositi silicei di diatomee microscopiche con proprietà filtranti;  attiva di grana medio-fine con un’eccellente proprietà chiarificante e una capacità di filtrazione elevata per birre, vini, succhi di frutta, oli, amidi, zuccheri, gelatine e altri liquidi.

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