HomeLa RivistaAttualità e AmarcordQUANDO IL MITO DEI BOLIDI ROSSI RACCONTO’ I SUOI VIAGGI D’INFANZIA A GIULIANOVA

QUANDO IL MITO DEI BOLIDI ROSSI RACCONTO’ I SUOI VIAGGI D’INFANZIA A GIULIANOVA

Attualità e Amarcord /119

QUANDO IL MITO DEI BOLIDI ROSSI RACCONTO’I SUOI VIAGGI D’INFANZIA A GIULIANOVA

Sarà il cinema con Michael Mann e Robert De Niro a rilanciare il mito di Enzo Ferrari, l’italiano più conosciuto nel mondo con i suoi motori e le sue leggende. Veramente fortunato quel sabato pomeriggio che a Maranello incontrai il personaggio-icona del Cavallino Rampante, conversandoci per un intero pomeriggio come vecchi amici.

Un privilegio, considerato l’uomo burbero e scostante che era. Mi introdusse nel suo ufficio un ingegnere abruzzese suo collaboratore che a Maranello trovai (più fortuna di così…) davanti alla fabbrica Ferrari.

Giovane e con la passione per i motori, non avevo esitato, appena possibile, a investire tutti i risparmi del mio lavoro nei giornali per possedere una fiammante Dino Ferrari, sogno proibito di molti coetanei.

Per guadagnarmi la simpatia del difficile personaggio, il suo collaboratore mi presentò come possessore di uno dei cento esemplari che l’ingegnere aveva dedicato alla memoria del figlio Dino. A quel punto mi si aprirono tutte le porte e il cuore dell’eminente vecchio, che mi svelò persino particolari sconosciuti della sua vita leggendaria tra donne e motori, trionfi e sconfitte.

Mi svelò il suo amore-odio per il mio concittadino Marcello Sabatini, direttore de “Il Corriere dello Sport” e a Bologna di “Autosprint”, del quale riconosceva le qualità di grande firma del giornalismo sportivo.

Dalle donne (era il periodo della legalizzazione dell’aborto) alla politica e al resto fu una conversazione piacevole e a tutto campo.

Né il grande “Drake” dimenticò i viaggi della sua infanzia in compagnia della madre a Giulianova. Dove suo padre lavorava alla costruzione della pensilina in ferro della stazione ferroviaria.

dedica nel  libro-dono  di Enzo Ferrari ai miei ragazzi Massimo e Mila

Infine, salutandomi come un amico di vecchia data, mi fece omaggio d’un libro sui bolidi rossi con dedica a Massimo e Mila, i miei due ragazzi. Un’altra copia la volle dedicare a Berardo Taraschi, campione del nostro automobilismo, pregandomi di consegnargliela con i suoi saluti.

   dedica nel  libro-dono  di Enzo Ferrari ai miei ragazzi Massimo e Mila.

 

 

Nessun Commento

Inserisci un commento