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ADDIO ROMANTICHE VACANZE ROMANE IN UNA ROMA CAPITALE DEL DEGRADO

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ADDIO ROMANTICHE VACANZE ROMANE

IN UNA ROMA CAPITALE DEL DEGRADO

di Marcello Martelli

Ricordate “Vacanze romane”? Un bel film. Soprattutto, una vera e propria vetrina su Roma, con un’esposizione di tutti i monumenti ed i luoghi più belli della Città Eterna.

Dalla Fontana di Trevi al Pantheon, da via Margutta al Foro Romano, da Trinità de’ Monti alla Bocca della Verità e non solo. Un itinerario incantevole che non c’è più. Anzi… C’è ancora, ma nei ricordi del tempo che fu e irriconoscibile nella realtà odierna. Dove anche la grande bellezza della nostra Capitale fa i conti al ribasso con il grigiore e il disordine che la circondano. Questa è l’impressione ricevuta, accompagnato da mia figlia Mila, durante il ritorno di un solo giorno nella Roma che ho più amato, dove ho trascorso il tempo migliore.

Sporca, confusionaria, rumorosa e impazzita per il traffico… Questo il volto odierno d’una città inospitale e respingente. E se per sottrarti alla rischiosa morsa del traffico, hai la cattiva idea di lasciare a casa l’auto, dovrai affrontare a piedi la foresta urbana, con tutte gli imprevisti e le fatiche neppure immaginabili.

A una certa età, difficile barcamenarsi a piedi, vista l’impossibilità di trovare un taxi. E non resta che usare la metro, ma perennemente stracolma e con le scale mobili bloccate dall’incuria capitolina. Dovrai salire in fretta centinaia di gradini per un girotondo sotterraneo da terzo mondo, dove calca e disagi sono dominanti. Così si dissolvono e si archiviano gli ultimi ricordi della vecchia Roma romantica e accogliente.

Quando persino le principesse sognavano vacanze romane e le strade romane si trasformavano in ribalta cinematografica, per indimenticabili storie d’amore. E’ andata meglio al sig. Marco Eboli di Reggio Emilia che, in una lettera al giornale “La Verità”, racconta il suo “incubo nella Capitale senza taxi disponibili”.

Più fortunato, nel senso che lo ha soccorso il proprietario del ristorante che, non trovando un taxi, ha chiesto al suo pizzaiolo di accompagnare il cliente appiedato. In una Capitale inospitale e in totale degrado

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