HomeLa RivistaAttualità e AmarcordESCURSIONISTA IN PERICOLO DI VITA SUL GRAN SASSO E SALVATO DOPO IL PASSSAGGIO DEL PAPA SANTO IN ELICOTTERO. UN MIRACOLO?

ESCURSIONISTA IN PERICOLO DI VITA SUL GRAN SASSO E SALVATO DOPO IL PASSSAGGIO DEL PAPA SANTO IN ELICOTTERO. UN MIRACOLO?

 Attualità e Amarcord / 109

ESCURSIONISTA IN PERICOLO DI VITA SUL GRAN SASSO

E SALVATO DOPO IL PASSSAGGIO DEL PAPA SANTO

IN ELICOTTERO. UN MIRACOLO?

di Marcello Martelli

Un escursionista in pericolo di vita sul Gran Sasso fu salvato in extremis dalla scorta del Pontefice santo. Soccorso fortunato o piuttosto uno dei tanti miracoli decisivi per la beatificazione di Giovanni Paolo II? E’ l’interrogativo senza risposta confermato da carte e ritagli dei vecchi giornali conservati in archivio. Un dato è certo: quel lontano 30 giugno di 36 anni fa un uomo ebbe salva la vita in alta montagna, grazie alla presenza in Abruzzo del Papa Giovanni Paolo II. Racconto i fatti così come riemersi frugando nelle cronache del quinto viaggio del Pontefice nella regione dove ritrovava la sua Polonia, anche nelle escursioni in montagna e sciando sul Gran Sasso. Di questo ed altro sapeva ben poco il signor Guillaume Raymond Marie Juftin, 52nne originario di Nizza e domiciliato a Roma, che proprio nello stesso giorno della visita papale in Abruzzo aveva voluto avventurarsi in una rischiosa escursione a 2000 metri, zona del Gran Sasso che il Pontefice aveva sorvolato da bordo di un elicottero dell’Aeronautica militare. Colpito da un grave malore in alta quota, per lungo tempo l’escursionista rimase a terra in quel punto difficile da raggiungere, anche per le cattive condizioni atmosferiche. Furono ore assai drammatiche, anche per carabinieri e altri soccorritori, nell’arduo tentativo di salvare la vita dell’escursionista francese. Ma per fortuna e all’improvviso, nella mente del comandante dei Cc di Castel di Sangro, si fece strada un ultimo disperato tentativo, che lo spinse a contattare il Nucleo di soccorso elicotteri di Bari. A quel punto scattò il colpo di scena o, forse, il miracolo. Avvenne che, dall’aeroporto di Pescara, alcuni specialisti mobilitati nei servizi di sicurezza per la visita del Pontefice in Abruzzo, a bordo di un ben attrezzato elicottero pilotato dal capitano Corbo, raggiunsero in poco tempo Forca Resuni, l’impervia zona dove il giovane escursionista era in pericolo di vita. Così la paurosa avventura ebbe una svolta totalmente opposta. Prima di notte, l’alpinista francese venne portato in salvo e trasportato in ospedale a Castel di Sangro e qui giudicato guaribile in 50 giorni. Un fatto sicuramente straordinario, da qualsiasi punto di vista lo si guardi, che comunque non ebbe il giusto rilievo che meritava. Nessuno ha mai spiegato se l’avventura a lieto fine dell’escursionista di Nizza possa essere catalogata fra le duecentocinquanta “vicende inspiegabili” attribuite a Giovanni Paolo II e attentamente esaminate nel proclamarlo santo. I miracoli intestati a Giovanni Paolo II sono di gran lunga più numerosi dei due richiesti per la canonizzazione nel 2014. “Anche se non si può parlare correttamente di ‘miracoli’ per tutti i fenomeni- è il cardinale Ruini a sottolinearlo-, le grazie ottenute dalla sua intercessione abbondano, innegabilmente”.

Nessun Commento

Inserisci un commento