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VERSO UNA SICURA RECESSIONE

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VERSO UNA SICURA RECESSIONE

di Mario Travaglini

 Molti  segnali indicano che l’economia reale è entrata in una fase di prolungata fibrillazione che verosimilmente si concluderà con una pesante recessione.

È spesso accaduto che gli investitori percepiscano la variazione dei mercati solo quando esso sta per cappottare, non metabolizzando le piccole differenze che giornalmente gli analisti rilevano e sulle quali discutono, forse, in modo troppo accademico per avvertire del pericolo ed alzare la soglia di attenzione  Ecco perché quando sentiamo avvicinarsi il rumore di un branco di elefanti è troppo tardi e significa, restando nella metafora, che abbiamo ignorato il battito di ali di una  farfalla dalle profondità estreme dell’Amazzonia . Qualcuno, a torto, potrebbe pensare che i mercati non saranno destabilizzati perché protetti dalla politica monetaria della BCE e, soprattutto, da quella della Federal Reserve americana.

Certo, ci sono gli ulteriori 125 punti di rialzo dei tassi che la Fed sembra determinata ad applicare entro la fine del 2022, ma questa operazione è stata talmente strombazzata da annullare qualsivoglia effetto sorpresa al quale i mercati sono particolarmente sensibili. I discorsi e le dichiarazioni che Jerome Powell e la signora Lagarde terranno da qui alla fine dell’anno non avranno quindi  alcun impatto sulle borse che, è da aspettarselo, ubbidiranno solo ed esclusivamente ai dati macroeconomici che si produrranno all’interno dei paesi che guidano il mondo e in relazione alla piega che il conflitto russo-ucraino prenderà nelle prossime settimane. D’altra parte come fare ancora affidamento a questi due signori che hanno la sola preoccupazione di non perdere definitivamente la loro credibilità, dopo aver fallito completamente nella  gestione e poi nella comunicazione relativa all’inflazione. Tornando alla vita e all’inflazione reale, soffermiamoci un istante su una attività considerata il barometro indiscusso dell’attività economica : il trasporto merci. Questo settore, che riflette ciò che i consumatori ordinano nella vita di tutti i giorni, ha visto il prezzo delle azioni delle società che ne fanno parte scendere di quasi il 25% in sei sessioni, tra il 15 e il 23 settembre e rappresenta il calo più pesante della sua storia . E questo è solo uno dei macigni  che sta rotolando  verso di noi. Infatti, sempre nel settore dei trasporti, le previsioni per il quarto trimestre 2022 sono state riviste al ribasso con profitti che scenderanno in picchiata nonostante le festività contenute nel mese di dicembre. Probabilmente il 2023 continuerà ad essere negativo soprattutto perché  Amazon sta cercando di fare a meno degli intermediari, sviluppando e sperimentando proprie modalità di trasporto alternative, comprese le consegne tramite robot e droni.

Il terzo macigno che precipita verso di noi  è quello del trasporto marittimo. In questo settore i prezzi stanno letteralmente crollando a causa della riduzione  delle quantità di merci trasportate nei container che viaggiano tra Cina ed Europa e, soprattutto, tra Cina e Stati Uniti, la rotta marittima più importante  sia per numero di contratti che per volumi . Basti pensare che il prezzo dell’affitto di un container è passato da oltre  20.000 euro lo scorso autunno ( prima della guerra in Ucraina) a soli  3.000 euro di inizio ottobre, il che misura un calo del l’85% in un anno. Livelli paurosi che danno la dimensione di quanto sta accadendo alla economia mondiale.

E non è finita qui perché c’è anche un quarto macigno che insieme agli altri tre potrà formare una gigantesca valanga:  è la caduta del petrolio, un indicatore delle aspettative del mercato per l’attività economica globale. In soli 6 mesi la quotazione del barile West Texas Intermediate (WTI)   ha perso quasi il 17%

invalidando il suo trend rialzista di medio termine, sfondando prima il supporto di 86 e  poi quello di  82$. Oggi quota 81,66 e si sta ora dirigendo verso l’ex zenit di $ 74,5, raggiunto a giugno 2018.

Temo che gli elefanti siano arrivati all’uscio della recessione e solo un miracolo (vedasi guerra russo ucraina)  potrà evitare il patatrac.

 

 

 

 

 

 

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