HomeLa Rivista SIGNORE E SIGNORI, ECCO A VOI IL 1984

 SIGNORE E SIGNORI, ECCO A VOI IL 1984

Valore e Valori / 72

                           SIGNORE E SIGNORI, ECCO A VOI IL 1984

di Mario Travaglini

 

Il capolavoro di George Orwell -1984-  è comunemente considerato in letteratura il più alto riferimento di distopia, ossia la capacità di prefigurare situazioni, sviluppi, assetti politico-sociali e tecnologici altamente negativi. La figura principale del romanzo, il Big Brother (Grande Fratello), è diventata una figura metaforica per biasimare l’attività della polizia e dei regimi totalitari nella  sorveglianza della società , nonché della riduzione delle libertà individuali e collettive. In diversi miei interventi precedenti vi ho parlato della guerra al contante, dei vari sistemi introdotti per accelerare l’uso di monete alternative, fino all’adozione di una moneta virtuale. Oggi con tutti gli occhi puntati sulla guerra in Ucraina, sull’inflazione e sulla possibile recessione, i governi stanno accelerando il ritmo dei controlli allo scopo di arrivare all’eliminazione totale del denaro contante. L’avvento di un nuovo regime monetario internazionale potrebbe vedere la luce più rapidamente di quanto pensiamo, anche perché lo yuan digitale è già qui. È stato introdotto in Cina lo scorso febbraio, durante le Olimpiadi invernali nel silenzio e nella indifferenza di tutti i media, i quali, bellamente, hanno tenuto nascosto il fatto che i turisti in viaggio per le Olimpiadi hanno dovuto pagare i pasti, l’alloggio in hotel e i biglietti di trasporto utilizzando codici QR collegati a conti denominati in yuan digitale. Insomma, è ormai un dato di fatto, in Cina questo strumento è già considerato come un utile mezzo di “rating sociale del credito” per impedire agli oppositori politici di viaggiare o di accedere a opportunità educative, cosa che diventerà planetaria e all’ordine del giorno quando la moneta  digitale sarà impiegata negli altri paesi. Intanto in Europa è in corso un test sull’euro digitale sotto gli auspici della Banca centrale europea, mentre gli Stati Uniti, rimasti a lungo a guardare, stanno cercando di rimediare affidando alla Federal Reserve il compito di lavorare alla concreta introduzione di una moneta digitale allo scopo di aiutare il dollaro a mantenere il suo status di moneta guida nel mondo. Ma tutto questo non ha quasi nulla a che fare con la tecnologia o la politica monetaria. L’obiettivo è portarci docilmente al mattatoio in modo che il governo possa congelare i nostri conti, sequestrare i nostri beni e le nostre proprietà, ovvero tenerli sotto controllo al fine di poter regolare la vita di ognuno di noi. Il discorso accattivante che ci verrà fatto poggerà sul fatto del “perché preoccuparsi di conti bancari, estratti conto, distinte di deposito e tutte le altre seccature delle relazioni bancarie quando puoi passare al digitale?”. Con questo sistema i governi conosceranno tutti i dati dei nostri acquisti (natura, entità, consistenza, luogo), tutte le nostre transazioni (ammontare, luogo, orario, ricorrenza) e potranno anche svolgere indagini contro di noi qualora votassimo un partito sbagliato o un candidato non gradito o, di conseguenza, se facessimo una donazione inopportuna ad un partito non allineato. Potremmo continuare a pensare che sia tutto inverosimile, ma non lo è perché siamo in piena distopia orwelliana. Il 1984 insegna. Forse è opportuno precisare che la moneta virtuale non è una criptovaluta. Essa è in formato digitale ed è  registrata su un registro (tenuto dalla banca centrale o dal Ministero delle Finanze del Paese in questione) e i messaggi che circolano (transazioni) sono criptati. La somiglianza finisce qui.  I pagamenti possono essere effettuati con uno smartphone, senza carta di credito o, quando occorre effettuare un bonifico sostanzioso, online. È importante capire che una moneta digitale non è una nuova valuta. È semplicemente un nuovo canale di pagamento. Un dollaro digitale è ancora un dollaro. Un euro digitale resta un euro. La differenza è che una moneta virtuale non esiste in formato fisico. È sempre digitale e la proprietà è registrata su un registro tenuto dalla banca centrale competente . Verosimilmente avremo un account che mostra quante unità di questa valuta digitale possediamo. Essa potrà essere trasferita utilizzando un’applicazione su uno smartphone o su un computer. Oggi, naturalmente, per molti aspetti, le transazioni monetarie sono già smaterializzate. La maggior parte delle persone riceve denaro tramite bonifico bancario, acquista con carte bancarie e paga le bollette online. Fin qui non credo di aver detto granché di nuovo, almeno per coloro che seguono le vicende geopolitiche ed economiche internazionali.  Qual è dunque il tassello che manca per chiudere il cerchio? A mio avviso tutta l’attività per imporre una moneta digitale mondiale non può che avere un scopo : quello di arrivare  al Grande Reset con la istituzione di una valuta di riserva globale. Una sorta di Bretton Woods 2.0  attraverso cui instaurare un nuovo regime monetario internazionale, in sostituzione di quello dollaro-centrico oggi in vigore. Per i risparmiatori sarebbe una vera sciagura perché la nuova valuta universale offrirebbe alle élites tecnico-economiche la ghiotta opportunità di svalutare simultaneamente tutte le altre valute in un colpo solo, cosa oggi impossibile matematicamente in quanto una valuta (dollaro, euro, sterlina, yuan etc. etc.) non può essere svalutata allo stesso tasso contro tutte le altre nello stesso tempo.

Resistere a tutto questo potrebbe essere difficile ma esiste ancora una forma di valuta non digitale, non “hackerabile” e non tracciabile che i risparmiatori potrebbero utilizzare. L’oro.

 

 

 

 

 

Nessun Commento

Inserisci un commento