HomeLa RivistaCultura&ArteA SPASSO PER ART MADRID

A SPASSO PER ART MADRID

Un fine settima a passeggio per Madrid, in questa piacevolissima città che sa riservare ai visitatori chicche di ogni genere, da quelle culinarie a quelle artistiche. Una delle manifestazioni in assoluto più interessanti è stata la visita ad ART MADRID. L’esposizione che si tiene ogni anno nel Palazzo di Cybeles di solito raccoglie il meglio della produzione spagnola e qualche volta internazionale ma, non essendo questa un’associazione benefica, è mirata al profitto finanziario così che,  convivono al proprio interno esperienze significative ed altre.    

Art Madrid guidata da Alberto Cornejo, giovane imprenditore del mercato dell’arte che, a differenza di ciò che succede in altre pure importanti manifestazioni che hanno luogo a Madrid, raccoglie attorno a se la freschezza della contemporaneità spagnola con inoltre qualche testimonianza che proviene dall’America latina  e dai paesi europei.

  

Il palcoscenico nel quale lo spettacolo si svolge è quello del Palazzo de Cybeles  una delle più suggestive costruzioni moderniste di Madrid. L’enorme cortile  è stato riadattato a padiglione espositivo attraverso una intelligente copertura di metallo vetrato che lascia intravvedere, dai moduli che la compongono ridisegnandola, la struttura architettonica dell’edificio,

che da sola, merita una visita.

Gli spazi interni sono suddivisi in padiglioni che ospitano, veicolate dalle varie gallerie, le diverse realtà artistiche del territorio.

Si miscelano allo sguardo lavori bi-tridimensionali che raccontano, come quaderni di appunti alcuni, come testi definitivi altri, ancora l’immaginario poetico degli artisti di questa terra. I contorni di questa contemporaneità che, attraverso le rappresentazioni pittoriche, scultoree o entrambe in un’unica soluzione, ci immerge  in questo mondo di favola  attraverso linguaggi e gestualità e tecniche differenti. Uno dei segni più manifesti della contemporaneità rappresentata  è  data sicuramente dal racconto della complessità del mondo attraverso gli occhi dell’artista che la vede e la traduce in linguaggio che, spesso, sa stupire. Dentro questo contenitore stanno al proprio interno mestiche e metodiche le più differenti che producono opere che a loro volta generano stupore: solo questo basterebbe a Bonito Oliva per definirle opere d’arte della contemporaneità, come peraltro, allo stesso modo ma, nell’usare per la loro definizione la terminologia di “ opere belle”, si sarebbe espresso Angelo Crespi. Le categorie anche spesso abusate del moderno e del contemporaneo, convivono ognuna e insieme  “ belle” perché perfettamente rappresentate e compiute nella loro concezione nella quale sono state rispettate, da ognuno degli artisti, tutte quelle armonie formali che, anche quando contrapposte o dissonanti,  sono state magistralmente pensate ed eseguite.

   

         

 

Nessun Commento

Inserisci un commento