E’ stato un giornalista di primo livello, con tante sferzate o picconate per dirla allaCossiga, ha mostrato sagacia e originalità nelle sue critiche, ha scritto un’infinità di libri, tutti carichi, fin dai titoli, della sua particolare ironia. Insomma un personaggio di primo piano, apprezzato per la fedeltà alle sue idee e perfino carismatico, quasi a livello di Montanelli, per tanti suoi coevi che fanno giornalismo. Vittorio Feltri questa volta ha toppato: “i ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti” è una frase che non lascia dubbi sulla sua gravità e che ha dato adito ai suoi colleghi di parte opposta che siedono in Consiglio Regionale della Lombardia di definirlo violento e incivile, accusandolo di istigazione alla violenza con tanto di richiesta di decadenza. Lasciando da parte il colore politico di chi siede tra i banchi del Pirellone e l’imbarazzo di quelli della sua parte , a provare che un uomo della cultura e dell’esperienza di Vittorio Feltri questa uscita se la poteva risparmiare ci sono le reazioni delle Associazioni delle vittime della strada e di personaggi di primo piano del giornalismo. La sorella di Gabriele Borgogni, che presiede l’associazione intitolata al fratello investito e ucciso da un automobilista ubriaco ha annunciato la querela definendo indegne le parole e un’idiozia la sua esternazione e ha annunciato la querela del giornalista. Altrettanto hanno fatto le associazioni “Zerosbatti “ e quella intitolata a “Michele Scarponi”. Marino Bartoletti nella sua pagina Facebook ha attribuito a Feltri un “funereo e brutale cinismo”, ricordando che Scarponi, il forte ciclista marchigiano investito e ucciso mentre si allenava sulle strade di casa. avrebbe compiuto 45 anni nello stesso giorno in cui Feltri ha pensato male ,di fare con una tempestività degna di miglior causa, quella che ha definito una sua “battutaccia” (“È stata una battutaccia – ha tenuto a precisare in serata – ma io non chiederò scusa, perché non ho offeso nessuno“)
“Sinceramente non so, fra le due frasi, quale sia la peggiore” ha commentato, con la consueta obiettività e equilibrata ironia, Bartoletti che, lui sì, rimane ai vertici del giornalismo italiano. Il sensibile Marino, che ha pubblicato una foto in cui Michele Scarponi sembra guardare molto perplesso il titolo contenente la ” “battutaccia”, si è domandato se davvero Feltri non ha un amico o un collega sincero che gli voglia bene e gli metta una mano sulla spalla invitandolo perlomeno a scrivere due righe di scuse “.
Probabilmente non ce li ha, ma ricordando l’altro giornalista di cui abbiamo parlato all’inizio, e con nella mente il Vittorio Feltri premiato dal Lions Club della mia città alla presenza dei giovani entusiasti del Leoncini guidati dal nostro mai dimenticato Angelo Maria, in tutta cordialità gli diciamo: “Ahi, Ahi, Ahi “Signor” Feltri…!!!”
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