Sport
(La Rivista della Domenica n. 170)
S.S.S. Special Sort Story/19
a cura di Alessandro Palazzotti
“Special Olympics non ti scivola addosso”
(Prof.ssa Silvia Merni) |
La bella e positiva storia di Nicola la sentirete raccontare tra qualche riga dagli stessi genitori, Dirce ed Alessandro. C’è un passaggio che tratta un argomento che anche nelle storie precedenti e’ stato più volte toccato dai genitori degli Atleti Special Olympics e riguarda l’emozione, i sentimenti e le considerazioni che un familiare fa dopo aver partecipato al primo evento Special Olympics: “Da quel momento non siamo più mancati ai successivi eventi. Nicola ha avuto l’opportunità di vivere nuove esperienze che l’hanno aiutato a crescere nell’autonomia, nell’autostima, nel sentirsi parte di un gruppo.” Quando si assiste per la prima volta ad un evento Special Olympics, in particolare se si è genitori di un Atleta, si viene immersi in un magico mondo che neanche lontanamente poteva essere immaginato. E’ vero, i regolamenti adattati, l’atteggiamento di giudici ed arbitri, l’attenzione e cortesia dei volontari, la cura di organizzatori e tecnici appassionati e preparati, lo spirito di servizio che si respira ad ogni angolo e tante altre condizioni creano un ambiente sereno. Ma quello che crediamo essere l’humus di tutto questo ambiente fantastico crediamo sia la presenza dei nostri Atleti, che tutto ispira, tutto avvolge, tutto condiziona, con la loro semplicità, la loro correttezza, la loro voglia di fare bene a prescindere da rivalità e aggressività agonistiche. Chi legge e non ne avesse esperienza provi a venire una volta ad un evento Special Olympics e si accorgerà, come ci ha regalato la prof.ssa Silvia Merni, preparatissima formatrice di docenti, che “Special Olympics non ti scivola addosso!”
NICOLA CAPRARO
Siamo Alessandro, Dirce e Maddalena. Nicola è arrivato nella nostra famiglia all’età di 4 anni, grazie all’Affido familiare, aprendoci ad una nuova realtà. Quando aveva 7 anni è nata Maddalena e crescendo insieme ognuno, secondo le proprie caratteristiche, è stato di aiuto e di stimolo per l’altro.
Le difficoltà cognitive e il ritardo nello sviluppo del linguaggio, non hanno frenato Nicola nel migliorare le sue capacità motorie.
Dall’età di cinque anni ha iniziato a frequentare il Centro Riabilitativo “La Nostra Famiglia” dove ha svolto, tra le altre, attività di psicomotricità e logopedia.
La grande curiosità, la voglia di coinvolgersi in ogni esperienza o attività gli venisse proposta e la determinazione, negli anni, si sono rivelate essenziali perché gli hanno permesso di superare i propri limiti.
Le passioni di Nicola
Oltre ai film Disney, Nicola ama molto la montagna, passione che ha coltivato fin da bambino grazie ad Alessandro, papà affidatario, con le camminate e le escursioni in estate e lo sci di fondo durante l’inverno. Occasioni dalle quali rientra con lo sguardo luminoso e la consueta frase: ”La montagna mi fa stare bene”.
Una passione che continua ad alimentare con il mitico gruppo degli “Stambecchi” formato da un appassionati familiari, in gran parte cugini e cugine, e annessi, con il quale organizzano escursioni in montagna. Non mancano mai poi le attività di atletica e i giri in mountain bike.
La scuola e il lavoro
Nel suo percorso scolastico ha sempre incontrato educatori, insegnanti, in particolare i docenti di sostegno, che hanno saputo coinvolgersi in prima persona nella sua storia. Dopo aver frequentato l’Istituto Superiore Parolini di Agraria, grazie al SIL ha potuto inserirsi nella Fattoria didattica e nell’Azienda Agricola “Amici del Dindarello” che l’hanno accolto e con i quali è nato un bel legame.
Un valore particolare hanno per lui gli amici dell’Associazione Prozac che grazie, ai volontari, organizza occasioni di incontro ora in modalità online, per permettere ai ragazzi di continuare a mantenere viva l’amicizia, anche se a distanza.
Lo sport e le Gare Nazionali
Quando Nicola frequentava la prima media, abbiamo avuto l’occasione di conoscere l’Associazione Atletica 2000 di Dueville che propone attività sportive rivolte a ragazzi con disabilità intellettive, così Nicola grazie allo sport ha riscoperto anche il valore dello stare insieme agli altri, di condividere tempo ed interessi comuni. In sostanza si sente accettato e accolto per quello che è. Una sensazione per nulla scontata.
All’interno di questo gruppo conosciamo Daniela Sorgato e Stefano Barausse che ci introducono in Special Olympics e ci propongono di partecipare ai Giochi Invernali nella disciplina Sci di fondo, con l’ I CAN di Breganze.
La prima volta che Nicola ha partecipato ai Giochi Nazionali Invernali a Bormio, nel 2016, è stato accompagnato dal papà Alessandro. ”È stata per me un’esperienza travolgente. Vedere 500 Atleti che, ognuno con le proprie abilità, si preparava alla gara e la portava a termine con tutta la forza, la grinta e l’entusiasmo che riusciva ad esprimere; è stata un’emozione che mi ha sconvolto e quando ognuno di loro saliva sul podio per essere premiato, vedere la gioia e l’orgoglio nei loro occhi è una cosa che solo a pensarci mi fa ancora emozionare. Da quel momento non siamo più mancati ai successivi eventi”.
Nicola ha avuto l’opportunità di vivere nuove esperienze che l’hanno aiutato a crescere nell’autonomia, nell’autostima, nel sentirsi parte di un gruppo.
Quando Nicola mette gli sci, dice di stare bene, cancella tutte le incertezze, in quei momenti non ci sono più differenze e spingendo sulle piste da fondo con la sua tenacia, corre come volasse oltre tutte le difficoltà.
È per questo che lo sport per lui è diventato così importante.