SENZA PROGRAMMI, IDEE E ADDIO PARTITO MA CON ACCOGLIENTI SEDI AD PERSONAM

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Attualità 140

SENZA PROGRAMMI, IDEE E ADDIO PARTITO

MA CON ACCOGLIENTI SEDI AD PERSONAM

di Marcello Martelli

 Maria Cristina Marroni scrive: “Non ho ancora sentito un’idea illuminante, una proposta, una strategia per le politiche regionali, tranne in rarissimi casi. Inaugurano le sedi per proporre soltanto il voto per loro stessi. L’unico programma è essere eletti. Quando alla fine saranno costretti a presentare qualcosa sarà un copia e incolla da altri programmi”.

Come si fa a non condividere? Il cardinale Carlo Maria Martini e Umberto Eco nel loro dibattito a due si domandavano: “In che cosa crede chi non crede?”. Senza scomodare i giganti della fede e del pensiero, la domanda per noi improvvidi delle urne è la seguente: “Per chi vota chi non sa cosa votare?”. Come sempre, sarà un atto di fede? O speranza che fa della “fine un fine”? Per il nostro territorio il problema di fondo è sempre quello: il futuro. Tutto da leggere e interpretare.

E’ vero: la politica è cambiata e non tutti sanno capire da che parte gira. Una volta nelle piazze c’erano i comizi con le promesse per le masse; oggi ci sono le sedi con il brindisi “ad personam”, per votare il candidato e non il programma (che non c’è). Anzi, per essere eletto, il programma è quello precedente, che è sempre lì, ed è inutile mostrarlo. La campagna elettorale è cambiata e anche la fiducia nei confronti della politica è particolarmente bassa.

Su una scala che va da 0 a 10, infatti, i partiti ormai inesistenti si fermano a 3,3. Per questo i neo-politici hanno ormai abbandonato le obsolete sezioni di un tempo per trasferirsi nelle accoglienti sedi in zona centro, sempre meglio attrezzate e accoglienti. Più che i programmi, la cosiddetta politica ha cambiato casa e look, aggiornando gli arredi e mandando in soffitta le icone dei vecchi partiti che hanno fatto storia con De Gasperi e Baffone.

Ora si vota spesso e la scena cambia come le stagioni. Basta il maxi-manifesto con il faccione del candidato che sui muri ammicca sorridente. E dice tutto. Anche se in tanti non capiscono e restano a casa, per votare il partito più forte dei non votanti. Le dinamiche elettorali sono davvero cambiate e alle urne è più semplice votare.

Possiamo dare la preferenza al faccione del maximanifesto che promette di meno, per avere subito la certezza di essere infinocchiati di meno. Tanto ormai lo abbiamo capito. I politici si dividono in due categorie: quelli che, per prendere il nostro voto, fanno finta di avere le nostre idee e gli altri che non fanno neanche finta. Così i programmi elettorali su sanità e altre bazzecole del territorio davvero non servono e non contano.

 

  • La foto in evidenza (da Facebook) è tratta da  Nuovi Spazi Gruppi Creativi

 

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