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AMARONE MONTE CA’ BIANCA  2001

Cucina & Cantina  / 133

AMARONE MONTE CA’ BIANCA  2001

 Torno ad occuparmi dell’Amarone, spinto sia dalla mia passione per questo gioiello della viticultura italiana e sia anche dal freddo assai pungente ed improvviso di questi ultimi giorni. Il motivo è facilmente intuibile e risiede  nel conforto che questo vino può dare per la sua piacevolezza di beva combinata ad una generosa gradazione. Oggi voglio rendere omaggio ad una di quelle realtà artigianali che fanno grande il nostro paese, una cantina a conduzione familiare che senza clamore, senza strombazzamenti mediatici, senza recensioni compiacenti, con il serio lavoro quotidiano riesce a conciliare in modo mirabile una qualità elevata ad un prezzo accessibile anche per gli enofili meno fortunati.  L’Azienda Agricola di Lorenzo Begali nasce in un piccolo borgo chiamato Cengia, dal nome delle rocce che punteggiano la collina prospiciente l’abitato. Cengia si trova nel cuore della Valpolicella classica, alle pendici della collina di Castelrotto, nel comune di S. Pietro in Cariano, a metà strada tra la città di Verona ed il lago di Garda. Il nome del vino deriva proprio dal toponimo di una vigna particolarmente pregiata, per la meravigliosa esposizione a mezzogiorno e i suoli limosi ed argillosi. La cantina ha aperto i battenti con Giordano Begali alla fine degli anni ’40; l’attività è poi proseguita con il figlio Lorenzo che dal 1986, dopo aver realizzato un notevole salto di qualità ed aver dato il nome definitivo all’azienda, ha posto sul mercato le prime bottiglie con l’etichetta ancora oggi in uso. Segnalo, infine, che ‘Amarone oggi in degustazione presenta uno standard qualitativo assolutamente notevole essendo da diversi anni recensito dal Gambero Rosso con il massimo dei voti (tre bicchieri) .

Provenienza:  San Pietro in Cariano – Verona

Annata : 2001

Gradazione Alcoolica : 15,5%

Varietà delle uve: 80% Corvina,15% Rondinella,5% Sangiovese e 5% Molinara

Tipologia: come ho già detto poco sopra le vigne sono ubicate a Gengia nella parte classica della Valpolicella; l’esposizione è magnifica perché guarda verso sud  ad una altitudine poco sotto i 300 metri sul livello del mare. I terreni sono prevalentemente di tipo cretaceo- limosi e argillosi. Il sistema di allevamento è di tipo Guyot.

Vinificazione: il processo inizia con una vendemmia rigorosamente manuale nel corso della prima settimana di ottobre. Le uve subiscono una prima ed accurata selezione  già in campagna dove vengono mantenuti i grappoli migliori, quelli più maturi e soprattutto quelli con pochi acini . In una seconda fase le uve vengono messe ad appassire in un fruttaio in cassette di legno, curando la spaziatura tra grappolo e grappolo per favorire l’arieggiamento. Le uve rimangono qui fino al momento della pigiatura (febbraio), previa ulteriore selezione, allo scopo di avviare alla fermentazione solo quelle migliori. Il vino matura in barrique e botti di legno da 20 ettolitri per un periodo di circa 4 anni a cui seguono 8 mesi di affinamento in bottiglia.

Caratteristiche organolettiche: questo è un vino che va aspettato, nel senso che bisogna gustarlo solo nel momento in cui ha raggiunto la piena maturità onde apprezzarne la sua complessità olfattiva e la sua straordinaria rotondità gustativa. Nel calice si presenta con una veste rosso granato intenso con bordi rubineggianti. Al naso esprime note floreali e balsamiche, aromi fruttati, cuoio, tabacco, cioccolato e spezie. Al palato è ampio e complesso, con struttura importante,  tannini  evoluti e rotondi, il finale è lungo e di grande equilibrio gustativo.

Temperatura di servizio:   20 gradi  previa ossigenazione per almeno 2 ora; utilizzare un calice ampio. Di grande longevità e  se ben conservato a temperatura costante di 12 gradi può rimanere ancora in cantina per almeno altri 4-5 anni.

Abbinamenti : Si sposa bene con primi molto sostanziosi come i tonnarelli alla pecorara  o un timballo di crespelle con salsiccia,porcini,mozzarella e pecorino. Molto bene anche con   secondi piatti importanti come brasato, selvaggina, grigliate e carni rosse in genere. Se optate per i formaggi stagionati,  il mio consiglio è di provarlo con due formaggi fermentati francesi: l’Epoisses de Bourgogne e il Maroilles.

(M. Travaglini)

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