HomeLa RivistaAttualità e AmarcordRIDATECI IL VOTO DI PREFERENZA DELLA PRIMA REPUBBLICA

RIDATECI IL VOTO DI PREFERENZA DELLA PRIMA REPUBBLICA

Attualità&Amarcord /128

RIDATECI IL VOTO DI PREFERENZA DELLA PRIMA REPUBBLICA, 

PER ELEGGERE POLITICI COMPETENTI O ALMENO CONOSCIUTI

                                                               di Marcello Martelli

 Abbiamo capito che siamo governati da una classe politica di sconosciuti? Non era così quando si votava mettendo il nome del candidato preferito sulla scheda elettorale. Chi entrava in lista si era fatto conoscere nel suo partito e anche fuori, cominciando dalla sezione della Dc e del Pci, i due partiti maggiori, ma anche in quelli minori la regola era identica. Nell’Abruzzo del dopoguerra, abbiamo avuto alcuni giganti delle preferenze che si chiamavano Spataro, Gaspari, Natali, ripetutamente eletti e poi nominati sottosegretari o ministri. Il numero dei voti di preferenza ottenuti era determinante per essere chiamati a Roma nella “stanza dei bottoni”. Dove anche una piccola Regione come l’Abruzzo contava moltissimo.

Quando all’ex pluriministro Gaspari chiesi come aveva fatto ad entrare più di venti volte nel Palazzo del Governo nazionale, rispose che era tutto merito delle preferenze degli elettori abruzzesi, crescenti in ogni giro elettorale. “Zio Remo” cominciò in una piccola sezione Dc del Vastese, dove aveva subito avviato un costante dialogo con i cittadini, fino a rivelarsi uno statista di lungo corso e dalle mani pulite.

Ora i partiti, non più degli iscritti, sono diventati “padronali”. E tutto è cambiato. In cima c’è un notabile che decide attività e politica, scegliendo chi entra e chi esce. Con criteri “leninisti” applicati nei partiti cosiddetti democratici. Dove, in vista delle elezioni, c’è la corsa a salire sul carro del vincitore, per ottenere un posto sicuro in lista.

Spesso riescono a spuntarla persino autentici incompetenti che, da perfetti sconosciuti, aspettano il voto degli elettori che, sempre di meno, si recano alle urne. Fino a toccare il record del 19% dei votanti nelle recenti elezioni di Monza. Signori dei partiti, per voi è un preoccupante campanello d’allarme. Per farlo tacere, ridateci il voto di preferenza,votando candidati meritevoli e collaudati. Oppure, questa democrazia sarà solo per i soliti fortunati.

Nessun Commento

Inserisci un commento