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Respirazione e massaggio per il benessere (di Alessandro Mazzocco)

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Respirazione e massaggio per il benessere

di ALESSANDRO Mazzocco

 

 

Con immenso piacere pubblichiamo oggi nelle rubrica “Benessere, curata solitamente dal prof. Giuseppe Mazzocco, un breve saggio scritto per noi dal suo “rampollo”Alessandro, che è anche suo erede  nella professione di podologo. Il tema trattato è quello della “Respirazione”, oggetto della sua più recente specializzazione, che va ad arricchire il suo già prestigioso curriculum. Infatti Alessandro Mazzocco è Medico Chirurgo, specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione; diplomato in Tecnica Ortopedica, Agopuntura e Fitofarmacologia Cinese, Posturologia Medica, Ecografia Muscoloscheletrica, Flebologia Ambulatoriale, Tecniche Antalgiche e Reflessoterapiche, Psico-neuro-immuno-endocrinologia, Science of Chiropractic e Medicina Manuale. ha avuto incarichi di docenza presso l’Università degli Studi di Padova (Scienze Motorie) e di Udine (Scienze Infermieristiche); è stato nella Direzione Sanitaria dell’ULSS 12 Veneziana; è Giornalista/Pubblicista, iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti; è stato membro effettivo in progetti di ricerca sulla postura, sulla podologia, sul massaggio, sul termalismo, sul benessere e sull’alimentazione; autore di numerose pubblicazioni, ha partecipato a numerosi congressi nei vari settori di competenza. E’ titolare dello Studio Medico “Centro del Piede e della Postura” di Venezia.

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Le culture orientali studiano l’importanza della respirazione per stare bene e le relative tecniche sono esercitate da millenni, come la tradizionale pratica dei monaci Shaolin e, prima ancora, dei Wudang, probabilmente i veri depositari dell’“arte del respiro”.

   Nella cultura occidentale l’educazione respiratoria, però, non gode di altrettanta popolarità; solo recentemente abbiamo le evidenze scientifiche che confermano il ruolo centrale della respirazione per migliorare la salute, il benessere e le prestazioni fisiche e mentali: è recentissima la conferma che lavorare sul respiro è fondamentale, anche in termini di predicibilità e longevità.

   Per citare solo alcune delle scoperte più interessanti del panorama scientifico internazionale, riportiamo che controllare il respiro “modula” il cervello. Uno studio del 2021 ha identificato nel tronco cerebrale il circuito neurale che sembra svolgere un ruolo chiave nel controllo della connessione respiro-cervello che può essere regolato alterando il ritmo respiratorio (una respirazione lenta e controllata diminuisce l’attività nel circuito), influenzando positivamente gli stati emotivi. (1).

   La respirazione regola, inoltre, la pressione sanguigna: respirare profondamente rimane un valido consiglio per calmarsi, in particolare quando si tratta di mantenerla sotto controllo.

   La ricerca (2) suggerisce che il rallentamento della respirazione aumenta la “sensibilità baroriflessa”, cioè quel meccanismo che regola la pressione sanguigna attraverso la frequenza cardiaca. L’utilizzo della respirazione controllata, per abbassare la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, quindi, può ridurre il rischio di ictus e aneurisma cerebrale e, in generale, riduce lo stress sui grandi vasi: un grande vantaggio per la salute cardiovascolare.

   Il ritmo del respiro influenza, inoltre, la memoria. Uno studio (3) ha mostrato, per la prima volta, che il ritmo del nostro respiro genera un’attività elettrica nel cervello che influenza il modo con cui ricordiamo. I ricercatori pensano che la respirazione nasale inneschi una maggiore attività elettrica nell’amigdala, l’epicentro emotivo del cervello, e che aumenti l’attività dell’ippocampo, sede della memoria.

   Oggi, l’idea di usare l’educazione del respiro per prevenire certe patologie è uno strumento certo, potendo già fare una rapida selezione dei benefici, ormai universalmente convalidati. Una respirazione profonda e regolare può migliorare la circolazione sanguigna e il flusso di ossigeno ai tessuti, aiutando a prevenire ipertensione e aterosclerosi. È prescritta nei disturbi respiratori: asma e bronchite cronica, patologie sempre più in aumento (sia per una componente genetica e sia per l’inquinamento), ne beneficiano ampiamente. Le tecniche di respirazione possono essere utilizzate, inoltre, per migliorare la flessibilità e la forza muscolare, aiutando a prevenire l’insorgenza di malattie degenerative e problemi articolari associati all’invecchiamento. Oltre a ciò, la respirazione è collegata al funzionamento dell’apparato digerente e del sistema nervoso parasimpatico, che è responsabile delle funzioni fisiologiche del corpo, come la digestione e la secrezione di succhi gastrici. Così, alcune tecniche di respirazione diaframmatica e addominale aumentano la pressione addominale durante l’inspirazione e rilasciano la pressione durante l’espirazione, favorendo il transito intestinale e la peristalsi, quindi la digestione. I modi della respirazione possono, ancora, coadiuvare i sistemi per ridurre lo stress e l’ansia, migliorando il benessere psicologico e la qualità del sonno, ed essere un complemento efficace alle terapie tradizionali per trattare disturbi mentali, come la depressione. La respirazione profonda e controllata può anche potenziare la concentrazione e la memoria, prevenendo l’insorgenza di malattie cognitive, legate all’età. Probabilmente, rappresenta una nuova frontiera di ricerca sul cancro: già nel 1933 il premio Nobel Otto Heinrich Warburg sosteneva l’utilità dell’ossigeno nella lotta contro i tumori. A oggi, sono sempre più numerose le ricerche scientifiche che confermano il legame tra attività fisica, respirazione e riduzione del rischio di sviluppare problemi oncologici.

   Una scoperta rivoluzionaria, evidenziata in modo scientifico, è come l’educazione respiratoria possa influenzare la longevità. Proprio recentemente sono usciti due studi, a lungo termine discussi dalla Harvard Medical School, che mettono in evidenza la forte correlazione tra respirazione efficiente e durata della vita.

   Il primo studio, il Framingham Heart Study (4), ha analizzato oltre 5.000 persone, tra uomini e donne, per più di 20 anni, valutando la capacità vitale forzata (FVC) – la quantità di aria, misurata con uno spirometro, che si può espirare forzatamente dai polmoni dopo aver preso il respiro più profondo possibile – e ha costatato come questo indicatore possa essere un forte predittore di malattie cardiovascolari. Il secondo studio (5), svoltosi presso l’Università di Buffalo, invece, ha seguito quasi 1.200 persone di entrambi i sessi, per 29 anni, per valutare il volume espiratorio forzato (FEV1), ossia la quantità massima di aria, misurata con uno spirometro, che si può espirare forzatamente in un secondo. Entrambe le ricerche ci fanno capire quanto sia importante lavorare sulla respirazione in termini di salute, di predicibilità e di longevità.

   Mettere assieme una respirazione corretta, che migliora la funzione del sistema nervoso autonomo, ed il massaggio estetico integrato, che facilita la distribuzione capillare dell’ossigeno introdotto, significa arrivare prima al benessere. Inoltre, il massaggio e la respirazione possono aiutare a ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Abbinando una buona respirazione ad un rituale di massaggio estetico integrato si può ottenere un miglioramento della circolazione sanguigna, intervenendo, tra l’altro, nella riduzione dei fastidi da contrattura posturale, con un notevole effetto sulla “qualità” del sonno.

   Il massaggio preventivo estetico, nei laboratori di formazione, deve integrare i suoi rituali con il controllo guidato degli atti del respiro (educazione respiratoria), così come inserisce stimoli preventivi di chinesiologia, di fisioterapia, di posturologia, di podologia e di altre branche del sapere tecnico, per arrivare al benessere completo.

  • Keeping the breath in mind: respiration, neural oscillation, and the free energy principle. Asena Boyadzhieva and Ezgi Kayhan; Frontier in Neuroscience 15.647579. 29 Giugno 2021.
  • Effects of slow breathing rate on heart rate variability and arterial baroreflex sensitivity in essential hypertension. Li C, Chang Q, Zhang J, Chai W. Medicine (Baltimore). 2018 May; 97(18): e 0639. doi: 10.1097/MD.0000000000010639.
  • The Effect of Breath Pacing on Task Switching and Working Memory. Bonomini MP, Calvo MV, Morcillo AD, Segovia F, Vicente JMF, Fernandez-Jover E. Int J Neural Syst. 2020 Jun;30(6):2050028. doi: 10.1142/S0129065720500288. PMID: 3249864.
  • The Framingham Heart Study and the epidemiology of cardiovascular disease: a historical perspective. Mahmood SS, Levy D, Vasan RS, Wang TJ. Lancet. 2014 Mar 15;383(9921):999-1008. doi: 10.1016/S0140-6736(13)61752-3. Epub 2013 Sep 29. PMID: 24084292 5.
  • FEV1 and FVC predict all-cause mortality independent of cardiac function – Results from the population-based Gutenberg Health Study – Christina Magnussen 1, Francisco M Ojeda 2 ,  Nargiz Rzayeva 2, Tanja Zeller 2, Christoph R Sinning 2, Norbert Pfeiffer 3, Manfred Beutel   4, Maria Blettner 5, Karl J Lackner 6, Stefan Blankenberg 2, Thomas Münzel 7, Klaus F Rabe 8, Philipp S Wild 9, Renate B Schnabel 2; Gutenberg Health Study investigators.

 

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