Vino / 102
Fiano di Avellino Marsella DOCG 2020
di Pierluigi Palmieri
Da circa trent’anni il Fiano di Avellino prodotto da Guido Marsella è impresso indelebilmente in posizione dominante nel mio apparato gustativo, e confesso che in questo lasso di tempo tutti gli altri “bianchi” passati per l mio palato, garantisco sono stati tantissimi, anche quelli dalle caratteristiche organolettiche di eccellenza, non sono riusciti a scalzarlo dalla testa della mia Hit parade personale. Allora mi permetto di invadere per una volta il campo del nostro Mario Travaglini, curatore storico di questa Rubrica nella quale ha presentato fino ad oggi oltre cento etichette scelte esclusivamente tra quelle della sua ricchissima e prestigiosa collezione, che conserva nelle sue Cantine di Casoli (CH) e Deauville in Francia. Sono certo che Mario mi perdonerà per questa, non annunciata, e alquanto presuntuosa incursione- Ma per il Fiano Marsella, oltre alle sue qualità organolettiche, sussistono anche altre ragioni, perfino affettive, che mi spingono ad apprezzarlo fino all’esaltazione.
Dietro questa bottiglia c’è la storia di una famiglia, tutta dedita all’imprenditoria in un campo totalmente estraneo alla vitivinicoltura, Il giovane Guido però ad un certo punto decide di rinunciare ai guadagni certi del suo lavoro con genitori e fratelli, presso l’avviatissima impresa di esecuzioni edili e stradali, guidata magistralmente dalla madre Donna Gloria Carpentieri, per investire la sua quota nell’impianto di un vigneto a “tutto Fiano”.
La presenza sul territorio di di due colossi del calibro di Mastroberardino e Feudi di San Gregorio, non lo intimorisce affatto e si lancia nella sfida. La Vitis apicia, da cui deriva il nome Fiano lo aveva affascinato per la sua storia (da Apicia a Apinia, a Afia a Fiano) e per le sue caratteristiche :un’attrazione irresistibile analoga a quella per il profumo e la dolcezza del frutto, di origine greca, che spinge sciami di api verso le vigne. Aiutato dal Padre Francesco e dai fratelli Vincenzo e Alfonso, oggi titolare dell’impresa, ha smantellato la boscaglia di una collina intera per impiantare il pregiato vitigno, Su suggerimento del mio amico e collega Enzo Silvestri, affidò il progetto al prof. Carlo Laudadio, che pensò bene di preparare il terreno mescolando al concime naturale (“stabbio”) le radici e il fogliame dei preesistenti noccioleti.
Ecco spiegato quel marcato retrogusto di frutta secca con prevalenza di nocciole del Fiano Marsella, che in simbiosi del persistente sentore di apicia lo rende unico.
Cosi un paio di anni dopo il primo imbottigliamento nel Ristorante Le fantasie del Mare di Fabio Di Girolamo, con un selezionato gruppo di “assaggiatori” amici, accogliemmo in Abruzzo Guido e Alfonso Marsella, Enzo, l’ispiratore del progeto e il suo giovanissimo primo genito Francesco, per innaffiare con la vendemmia 1995 una sorta di Panarda di mare. Fiano Marsella promosso a pieni voti e inizio di una lunga serie di assaggi (si fa per dire), che, con una metafora che credo renda l’idea, possiamo definire una “flebo” di natura. Nella ricorrenza della Santa Pasqua 2023 l’assaggio è d’obbligo e poiché il Fiano Marsella si abbina perfettamente con ogni pietanza di mare e di monte facciamo un brindisi ideale con tutti i lettori dovunque loro si trovino.
E ora lascio la parola alle notizie del sito ufficiale
Fiano di Avellino D.O.C.G.
L’azienda nasce nel 1995 a Summonte (AV), adagiata nel parco del Partenio, a circa 800 metri sul livello del mare. Summonte, grazie all’elevata altitudine, alla sua posizione geografica e alla sua morfologia, gode di condizione pedoclimatiche ideali per coltivazioni quali il nocciolo, il castagno, l’olivo e la vite
Per il Fiano di Avellino DOCG esclusivamente le uve dei propri Vigneti, siti in Summonte, località “Campo di Maio” ottenendo un vino in purezza al00%.
Pigiatura delle uve, conservazione in vasi vinari, imbottigliamento. L’unico elemento di contatto del vino in queste fasi di lavorazione è l’acciaio inox AISI 316.
Uve: 100% Fiano (solo aziendale – Vigneto MARSELLA)
Terreno: roccioso – argilloso
Comune : Summonte
Altitudine: 700 metri s.l.m.
Anno d’impianto: 1990
Densità d’impianto: 2500 ceppi/Ha
Sistema d’allevamento: Guyot
Periodo raccolta: fine ottobre
Resa per ettaro: 60 Ql.
Vendemmia 2020
Giacitura: collinare – Terreno: roccioso – argilloso – Anno d’impianto: 1990 – Produzione per ceppo: kg 2,5 – Ceppi per ettaro: 2500 – Conduzione aronomica: integrato secondo reg. n. 1257/9