HomeEditorialiMA CHE CALCIO E’…!! Ci sarà prima o poi una Pasqua dello Sport?

MA CHE CALCIO E’…!! Ci sarà prima o poi una Pasqua dello Sport?

Editoriale / 102

MA CHE CALCIO E’. .!! Ci sarà prima o poi una Pasqua dello Sport?

                                                                                                                                      di Pierluigi Palmieri

Questo brevissimo editoriale è una semplice premessa per una formula augurale del tutto anomala. Ho pensato infatti di sollecitare nei lettori una riflessione sul fenomeno del degrado economico finanziario che aleggia nel mondo milionario del calcio. Il giorno di Pasqua si celebra la resurrezione di Gesù che dopo flagellazioni, accuse, è morto in croce ed è stato sepolto. La metafora non appaia blasfema ma sembra proprio che la vicenda, del Cristo  ricorra sistematicamente anche nello sport. Il doping, la violenza, la quotidianizzazione martellante della speculazione pubblicitaria sulle immagini dei campioni, e ora anche il “doping economico” sembra vogliano scomparire dopo le condanne e le retrocessioni dei colpevoli, ma rinascono dalle proprie ceneri anche più vigorose di prima.  Quale la soluzione? Necessita una marcia indietro del sistema, bisogna fare piazza pulita delle malattie dello sport di cui il Calcio è solo la punta dell’iceberg. La condanna della Juventus a quindici punti di penalizzazione, con il campionato in corso, appare come un pannolino caldo per curare una cancro.  Il Club di Casa Agnelli avrebbe artificiosamente sopravvalutato i diritti alle prestazioni sportive dei calciatori violando il codice di giustizia sportiva che prevede che si debbano osservare “i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva“.  Ma che  sport è questo? Che calcio è! E’ possibile che a comportarsi così sia stata solo la società torinese. Non sarebbe il caso di scacciare dal Tempio tutti i mercanti con bagattelle e animali, per ricostruirne uno nuovo fatto di giovani allevati al rispetto e al gusto del gioco come si addice alla natura dei cuccioli dell’uomo. E’ un’utopia? Anche i mercanti erano scettici. Ma… “La Pasqua dei Giudei era vicina e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio quelli che vendevano buoi, pecore, colombi, e i cambiavalute seduti. Fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori dal tempio, pecore e buoi; sparpagliò il denaro dei cambiavalute, rovesciò le tavole, e a quelli che vendevano i colombi disse: «Portate via di qui queste cose; smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato». E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo della tua casa mi consuma».I Giudei allora presero a dirgli: «Quale segno miracoloso ci mostri per fare queste cose?» Gesù rispose loro: «Distruggete questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere!» Allora i Giudei dissero: «Quarantasei anni è durata la costruzione di questo tempio e tu lo faresti risorgere in tre giorni!» Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando dunque fu risorto dai morti i suoi discepoli si ricordarono che egli aveva detto questo e cedettero alla Scrittura e alla parola che Gesù aveva detta” (Gv 2:13-25).

 

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