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RIBECA FIRRIATO 2015

Vino / 100

Ribeca Firriato 2015

    Siamo scesi in Sicilia, nella parte più occidentale della provincia di Trapani, per far visita all’azienda Firriato il cui nome ripete quello dall’omonima contrada del comune di Paceco dove,appunto, si trova la sede centrale della cantina . Un territorio che si estende tra il mare e la maestosa rocca di Erice dove alla fine degli anni ’70 Salvatore Di Gaetano ha dato vita a quella che oggi è una delle realtà vitivinicole più importanti della Sicilia, grazie anche all’aiuto della moglie Vinzia Novara, voce e volto di un successo imprenditoriale che ha dettato il corso del Rinascimento vinicolo siciliano, nonché anima di un brand – quello di Firriato – che ha contribuito non poco a far entrare nell’Olimpo enologico tutta  la vitivinicoltura della Sicilia. Gli ettari vitati di proprietà sono attualmente circa 470, suddivisi in sei diverse tenute : Cavanera situata sulle pendici dell’Etna, Calamoni sull’isola di Favignana, mentre Giudeo, Borgo Guarini, Dagala Borromeo e Pianoro Cuddìa appartengono al territorio della provincia di Trapani. E proprio da quest’ultima tenuta nasce il vino oggi in degustazione, ,ottenuto dal lavoro pluridecennale di recupero del “vitigno reliquia” Perricone, dal quale Firriato ha selezionato il proprio clone, insignito, peraltro, dal Gambero Rosso con il massimo riconoscimento dei tre bicchieri.

ProvenienzaPaceco – Trapani

Annata : 2015

Gradazione alcolica: 14,5vol.

Varietà delle uve: 100% Perricone

Tipologia: le vigne come già detto sono  ubicate sul Pianoro di Cuddìa e godono di una esposizione sud- sud/ovest ad una altitudine di circa 200 metri sul livello del mare; il suolo è argilloso-calcareo e ricco di sodio.  Il sistema di allevamento è a controspalliera con potatura a Guyot . Le piante per ettaro variano tra le 5.000/6.000 mentre la resa, sempre per ettaro, è di circa 6.400 kg

Vinificazione: la vendemmia è eseguita rigorosamente a mano dopo la metà di settembre. I grappoli, dopo la raccolta, vengono diraspati con attenzione e avviati verso la fase di pressatura. Il mosto, dopo la fermentazione in vasche di acciaio inox termocontrollate , viene fatto riposare per 12 mesi in barrique di rovere francese, al termine dei quali la cantina Firriato inizia i preparativi per l’imbottigliamento. Il vino rimane in bottiglia per ulteriori  20 mesi di affinamento prima di essere posto in commercio .

Caratteristiche organolettiche:  All’esame visivo questo vino appare di colore rosso rubino tendente al viola profondo. Il profumo è molto caratteristico, come dire la Sicilia nel bicchiere, con profumi che vanno dalle zagare, alle marasche e alla liquirizia. Vaghi sentori di ginepro. Al palato ripete quanto già apprezzato al naso con una nota tannica di tutto rispetto oltre ad una freschezza ed ad una eleganza da fuoriclasse. Il finale è lungo e piacevolmente equilibrato .

Temperatura di servizio:  19-20 gradi  previa ossigenazione per almeno 1 ora; utilizzare un calice ampio a tulipano. Di buona longevità, con un apogeo stimabile intorno al 2027/2028  se ben conservato in cantina a temperatura costante di 12 gradi.

Abbinamenti : Va bene con dei primi robusti come i rigatoni alla norcina o con delle pappardelle al ragù di oca; bene anche con secondi di carne come uno spezzatino di cinghiale marinato con il vino rosso e spezie  dei monti Sicani o con un cosciotto di agnello cotto intero allo spiedo. Con i formaggi è il caso di provarlo con il Ragusano Dop, la Tuma Persa o,infine, la Provola dei Nebrodi. Per chi vuole osare,invece, il mio consiglio è di provarlo a fine pasto con una torta di mandorle (tipo bocconotto) attraversata da un generoso strato di cioccolato nero fondente.

(Mario Travaglini)

 

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