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Macron non aggiunge un posto a tavola. La testata di Meloni: “non stiamo alle medie!” .

Editoraile / 94

Macron non aggiunge un posto a tavola.  La testata di Meloni: “non stiamo alle medie!”

di  Pierluigi Palmieri

Aggiungi un posto a tavola

che c’è un amico in più

se sposti un po’ la seggiola

stai comodo anche tu,

gli amici a questo servono

a stare in compagnia,

sorridi al nuovo ospite

non farlo andare via

Jonny Dorelli

   Una breve premessa sul tema della comunicazione è doverosa: la nostra testata prova da sempre a evitare le banalità e, come da piano editoriale, a dare rilievo ad argomenti e  avvenimenti a sfondo culturale. Con questi presupposti,  come ho accennato in altre occasioni,  ho scelto di scrivere l’Editoriale di turno nelle prime ore della domenica per non  trascurare gli aggiornamenti più recenti sul tema prescelto, ma anche, da direttore della Rivista della Domenica, per tenere presenti quelli trattati negli articoli degli altri autori che mi regalano la loro preziosa  collaborazione.

Mentre sulle reti televisive,  non solo Rai,  impazza Sanremo con i suoi alti e bassi di decenza e buona educazione,  le cronache di questa settimana, oltre agli aggiornamenti sulle distruzioni e sulle vittime della inconcepibile invasione Russa, riferiscono di fatti drammatici di estrema gravità che coinvolgono e stravolgono le popolazioni che vivono ad oriente della nostra penisola e della nostra Europa. Sul devastante terremoto  dell’Anatolia  scopriamo ora dopo ora che il numero delle vittime cresce in progressione aritmetica in parallelo con  quello dei caduti militari e civili in Ucraina,  Il contrasto tra i disastri provocati dalla natura e dall’insanità mentale del Capo della grande Russia e la festosità canora dello spettacolo sanremese è già evidente di per sé. E se non fosse che per la caratteristica stessa del Festival, che vuole e deve essere un momento di pausa in cui la maggior parte dei telespettatori prova a dimenticare le vicissitudini del quotidiano, questo evento data la drammaticità del momento su questa Rivista non troverebbe spazio neppure l’annuncio di qualche ora fa, della vittoria di Marco Mengoni. Al contrario, dopo aver scelto per il numero precedente il Post del super esperto Marino Bartoletti dal titolo “Quelli che Sanremo NON è Sanremo!” , oggi nelle rispettive rubriche pubblichiamo sia l’intervento del Codacons che solleva dubbi sulla cortrettezza della composizione della Giuria demoscopica, sia  il commento di E. Di Ianni sul gesto improvvido e irrispettoso dell’innominabile giovane cantante che ha dimenticato il ruolo attribuito alle “Rose rosse” da Massimo Ranieri e il “Grazie dei Fiori” di Nilla Pizzi.

Allora ben servito, doverosamente, Sanremo, entro nel tema chiaramente più attinente alla drammatica contingenza della politica internazionale. Il titolo di questo editoriale, potrebbe essere equivocato perché, di fronte ai morti dell’Anatolia e dell’Ucraina,  un mancato invito  a cena non può costituisce problema e addirittura potrebbe superare in banalità alcune sortite dell’evento ligure. Il fatto è che la cena in questione non è stata una cena qualsiasi perché presidente Emmanuel Macron ha deciso di organizzarla, ai margini del summit europeo, all’Eliseo col cancelliere tedesco Scholz e il presidente ucraino Zelensky. Quest’ultimo di certo non ha in questo momento la testa per soffermarsi a valutare il perlage dello Champagne e a gustare le prelibatezze francesi del menu presidenziale. Con Scholz e Macron ha parlato nel dettaglio della strategia anti invasione. E l’Italia? Il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, non ha esitato a definire inopportuna” l’iniziativa del presidente francese.e Macron ha prima evitato di commentare la sua gaffe  e poi ha provato a mettere una toppa che è risultata peggiore dello sgarro: “La Germania e la Francia hanno un ruolo particolare, da otto anni, sull’Ucraina, e penso che stia anche a Zelensky scegliere il formato che vuole”.  Sappiamo tutti che le bugie hanno le gambe corte e ben presto la Meloni ha fatto sapere tramite un portavoce d’eccezione di nome Vittorio Sgarbi di aver sentito Volodymyr Zelensky, che le ha confermato di non aver scelto lui il “formato” della cena a tre.  Nel corso della trasmissione “Stasera Italia” su Rete 4, una delle reti Mediaset che, unitamente a Le Iene ha tenuto testa negli ascolti al festival Rai, Sgarbi ha dato lettura dell’Sms inviatogli dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni (“Non è assolutamente vero che sia stato Zelensky a decidere il formato. È stato Macron, me lo ha detto Zelensky”) e siccome non è uno che le manda a dire ha aggiunto “Macron è abituato a mentire”. Un bel colpo al fegato, per dirla in gergo pugilistico. Ma la Meloni non è stata da meno. A parti invertite tra Francia e Italia il suo  “non stiamo mica alle scuole medie”,  suona come la testata di Zinedine Zidane a Materassi. Nel senso messo al tappeto il suo pseudo amico  Emanuel (non ha voluto aggiungere un posto a tavola..).  E resta comunque il forte e doveroso impegno per il popolo ucraino.

 

 

 

 

 

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