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Il Vino / 86

                                 BROY 2019

In questa terza domenica dell’Avvento, con il Natale ormai alle porte, voglio rendere omaggio a un grande vino bianco friulano che  per le sue straordinarie caratteristiche potrà accompagnare magnificamente tutta la cena della vigilia. Parlare di Broy significa parlare di qualcosa che va al di là di una semplice bottiglia di vino, qualcosa che ha a che fare con la storia enologica dei bianchi non solo friulani ma italiani tutti. Broy è il vero e proprio simbolo della tradizione, della passione che le varie generazioni della famiglia Collavini, hanno riversato con dedizione nelle terre friulane, mettendo in risalto e credendo nelle potenzialità del territorio. La storia della cantina Collavini inizia nel 1896 a Rivignano quando il capostipite Eugenio produce  i primi vini con i quali rifornisce le botteghe e le famiglie benestanti di Udine. Il nipote Manlio, dopo gli anni difficili delle due guerre mondiali, impugna le redini dell’azienda e decide di trasferire le cantine nella villa dei Conti Zucco-Cuccagna, sulle dolci e vocate colline di Corno di Rosazzo, dove inizia la produzione vinicola all’insegna della moderna enologia. Il complesso è un grande esempio di insediamento fortificato del XVI secolo che grazie al restauro messo in atto da Manlio, da villa padronale diventata cantina ed attuale residenza di famiglia. Nel dialetto friulano il Broy indica quel piccolo appezzamento di terra, spesso cintato da siepi di sorbo o muretti a secco, dove, oltre ad ortaggi e a qualche albero da frutto, si coltivano alcuni filari di vite che soddisfano il fabbisogno annuale di vino.  Nel 2003 Manlio Collavini decide di mettere in cantiere un vino che rappresenti a pieno sia il territorio del Friuli che la storia “enoica” della sua famiglia. La scelta del nome non poteva che cadere su “BROY” ovvero il piccolo podere dove nel 1896 il fondatore Eugenio raccolse i primi grappoli dai quali trasse il primo vino Collavini.

Provenienza :  San Floriano del Collio – Friuli

Annata : 2019

Gradazione alcolica: 13,5% vol.*

Varietà delle uve:  Friulano 50% -Chardonnay 40%- Sauvignon 10%

Tipologia: le vigne si trovano nei comuni di Cormons e San Floriano del Collio con esposizione  sud est. I suoli sono prevalentemente calcarei mentre le forme di allevamento sono di tipo Guyot con una densità di 4500 ceppi/ettaro ed una resa di 80 quintali/ettaro.

Vinificazione: dopo la vendemmia, eseguita a mano nel mese di settembre, le uve di Friulano e Chardonnay vengono parzialmente appassite in fruttaia tramite aria ventilata con una umidità prossima allo 0 e temperatura di 12°C, mentre il Sauvignon viene separatamente pressato dopo breve macerazione e raffreddato per bloccarne la fermentazione.Quando la concentrazione delle uve ha raggiunto il livello desiderato si procede all’unione dei mosti ed alla fermentazione che avviene in parte in acciaio e parte in barriques e tonneau di 3° passaggio. L’affinamento sulla feccia nobile  prosegue fino alla primavera del secondo anno dalla vendemmia, cui segue l’imbottigliamento a inizio estate.

 Caratteristiche organolettiche: nel bicchiere si presenta con un colore giallo paglia carico con riflessi erbacei che tendono a caricarsi con il passare del tempo; l’olfatto è aggredito da un profumo intenso e persistente di acacia,miele, frutta esotica  e arancia vanigliata mentre al palato mostra tutta la sua raffinata, calda e morbida potenza. Finale lunghissimo e con spiccate note di mineralità. Un vero piacere.

 Temperatura di servizio: 10-12 °C

Conservazione : fino al  2031/2032, se ben conservato ad una temperatura stabile di 12/13° e con una igrometria non inferiore al 65%.

Abbinamenti gastronomici: con i piatti della grande cucina, pesci al forno e risotti allo scoglio. Tuttavia in questa ricorrenza particolare ritengo che il Broy si sposi bene con una linguina alle sarde sotto sale o con degli spahettoni al tonno sotto olio e limone, ad un baccalà alla vicentina o al forno con patate ed anche con dei panzerotti di ceci e cioccolata. Ma, per chi vuole osare, il mio consiglio è di provarlo una  bella trota fario al tartufo nero pregiato,sfumato con lo stesso vino.

(Mario Travaglini)

   

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