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COPPI: STORIE CHE SEMBRANO FAVOLE

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COPPI: STORIE CHE SEMBRANO FAVOLE

Sono passati tre giorni dall’anniversario vero e proprio, ma mi dispiacerebbe che non restasse sulla mia bacheca una storia che “sento” tantissimo: una storia di dolore e di speranza allo stesso tempo che risale a 80 anni fa e che vede coinvolto uno degli “dei” che con commozione e rispetto ho inserito nel mio ultimo libro.

Fausto Coppi, nel novembre del 1942 aveva da poco 23 anni e, potenzialmente, una vita davanti: nel maggio del 1940 aveva vinto, ancora ventenne, il primo dei suoi cinque Giri d’Italia. Ma, esattamente il giorno dopo il suo trionfo, eravamo entrati scelleratamente in guerra ed era calato il sipario non solo sulle sue aspirazioni, ma anche sul futuro dell’Italia intera. Pensate cos’è per un atleta perdere gli anni che vanno dai 23 ai 27 (e a Bartali andò pure peggio, perchè perse quelli che vanno dai dai 27 a 32). Oltretutto Fausto venne chiamato sotto le armi e, coi tempi che tiravano, era difficile pensare a qualsiasi tipo di “sconto” anche per un giovane campione.

In quell’anno si era ovviamente corso poco o nulla (non il Giro, per esempio), anche se Coppi aveva conquistato il primo titolo italiano della sua vita. Poi più nulla, perché c’era ben altro a cui pensare. Gli angloamericani avevano già cominciato a bombardare a tappeto le più importanti città: le case distrutte e i morti sotto gli occhi di tutti, non consentivano indulgenza alle censure del regime. Coppi, spinto dal suo celebre massaggiatore Cavanna, ebbe un guizzo d’orgoglio a stagione finita: si mise in testa – lui scalatore-principe con incredibile confidenza con la pista – di battere il record dell’ora (quello stesso che Filippo Ganna ha sbriciolato qualche settimana fa, per sua fortuna in ben altre condizioni, per quanto la parola “guerra” sia macabramente tornata di moda). L’unica pista che poteva ospitare il tentativo era il Vigorelli di Milano, un po’ rattoppata, ma agibile. Si trattava di scegliere un orario senza rischi, perché sul capoluogo lombardo proprio a fine ottobre erano già state sganciate tonnellate di bombe. Si optò per una breve “fascia” nella quale le fortezza volanti non si alzavano in volo e cioè il primissimo pomeriggio. Coppi scese in pista con la stessa bicicletta con cui in mattina, per “scaldarsi”, era arrivato da Castellania (poco meno di 100 chilometri): cambiò solo i copertoni alleggerendoli di qualche decina di grammi. Indossava una normale divisa di lana da gara della Legnano. Partì alle 14 e 12: sugli spalti pochissimi spettatori, quasi tutti operai in pausa della vicina Alfa Romeo. Probabilmente era stato comunicato un orario sbagliato per evitare assembramenti.

All’inizio sembrò non riuscire a battere il primato del francese Archambaud: poi si distese in un finale possente e con un guizzo percorse 31 metri in più. Al termine di vari conteggi e riconteggi la distanza esatta venne fissata in 45,798 Km. Coppi incassò un premio di 25.000 lire dalla Legnano che investì in buoni postali (diventati carta straccia al suo ritorno). Di lì a poco partì con la Divisione di fanteria “Ravenna” alla volta del fronte nordafricano dove venne fatto prigioniero nell’aprile del 1943. Tornò in Italia nel novembre del 1944, due anni esatti dopo il record dell’ora. E’ storia nota che Gino Palumbo, allora giovane cronista napoletano, lo riconobbe e lo aiutò a trovare una bicicletta con cui percorse gli 800 chilometri per tornare a casa attraversando un’Italia distrutta, ma a cui con le sue vittorie avrebbe poi restituito l’orgoglio e il sorriso.

Il suo record resse fino al 1956 quando venne battuto, sempre al Vigorelli, da Jaques Anquetil: al quale, nello stesso anno, venne sottratto dal giovane dilettante Ercole Baldini, poi diventato campione del mondo su strada (e fu proprio in coppia con Baldini che Fausto vinse l’ultima gara della sua carriera: il trofeo Baracchi del 1957). All’alba del 1960 Coppi ci lasciò, ad appena 40 anni.

Storie che sembrano favole. Favole che sembrano storie

(Marino Bartoletti- Facebook.

 

(Marino Bartoletti Facebook 31 ottobre/ 11 novembrew 2022)

 

 

 

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