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SHRINKFLATION: OCCHIO ALLA CONFEZION!

 

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SHRINKFLATION: OCCHIO ALLA CONFEZION!

AZIENDE TAGLIANO QUANTITA’ DEI PRODOTTI NELLE CONFEZIONI MA NON RIDUCONO PREZZI. POSSIBILE PRATICA COMMERCIALE SCORRETTA

In tema di “shrinkflation”, ossia la pratica di ridurre le quantità di prodotto contenute nelle confezioni vendute al pubblico, senza però tagliare i prezzi,

Si attendono  le decisioni dell’Antitrust, che di recente ha accolto le denunce del Codacons e ha annunciato l’avvio di verifiche sul fenomeno alla luce della possibile pratica commerciale scorretta.
Il Codacons era stata l’unica associazione ad aver presentato un dettagliato esposto all’Autorità per la concorrenza e a 104 Procure della Repubblica di tuta Italia denunciando la pratica di molte multinazionali di tagliare le quantità dei prodotti confezionati venduti in negozi e supermercati lasciando inalterati o addirittura aumentando i prezzi degli stessi prodotti.
“In attesa delle valutazioni dell’Antitrust, ricordiamo che il fenomeno della shrinkflation determina una inflazione occulta che si aggiunge a quella ufficiale, danneggiamento pesantemente i consumatori e svuotando i carrelli della spesa – afferma il presidente Carlo Rienzi – Invitiamo gli utenti, specie in questo periodo di emergenza, a prestare la massima attenzione in fase di acquisto e a controllare sempre confezioni, pesi, etichette e prezzi in modo da difendersi da tale odiosa pratica”.

Giovanni Calabrò, Direttore generale per la tutela del consumatore dell’Antitrust, nel suo intervento dinanzi la Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti ha affermato testualmente:
Circa la shrinkflation, si tratta di un fenomeno relativamente nuovo in Italia, una tecnica di marketing del tutto legittima, purché siano rispettate alcune condizioni. Noi ci occupiamo dell’aspetto della trasparenza. Con la shrinkflation le aziende riducono la quantità di prodotto presente nelle confezioni dei prodotti di largo consumo – quelli che troviamo normalmente sugli scaffali dei supermercati – mantenendo i prezzi sostanzialmente invariati. Si compra ad esempio la confezione da 100 e si trova invece 80 di prodotto. Le associazioni dei consumatori hanno monitorato il fenomeno e presentato delle segnalazioni, stiamo verificando se possa rilevare o meno ai fini dell’applicazione della disciplina di cui noi ci occupiamo, ovvero quella stabilita dal Codice del consumo, in particolare in tema di pratiche commerciali scorrette. Quello che rileva ai nostri fini non è tanto il fatto che invece di 100 di prodotto ci sia 80, ma la trasparenza. Questo si lega al tema dell’etichettatura su cui l’Autorità si è già pronunciata in tanti casi”

(Comunicato stampa Codacons 3 Ottobre 2022)

 

 

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