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JOVANOTTI OTTO ORE DI “GENEROSITA'” ARTISTICA

I POSTdella settimana /68

  • Jovanotti otto ore di “generosità artistica 

Dopo aver visto il “Jova Beach Party” a Marina di Cerveteri c’è un concetto che ancora una volta mi piace abbinare a Lorenzo: generosità! Generosità artistica, perché non ho mai visto in vita mia un musicista darsi al pubblico per più di 8 ore consecutive con quella carica e quella gioia; generosità fisica, perché a 56 anni (trattabili) non so veramente dove trovi le energie, soprattutto per le tre ore finali; generosità umana, perché si pone e si spende verso decine di migliaia di fans transgenerazionali con un’empatia che appartiene veramente a pochi. Chi lo giudica frettolosamente o con ingenerosa prevenzione dovrebbe avere la civile onestà di assistere una volta – una volta sola – a una sua esibizione. Scoprirebbe che ha la straordinaria dote di lasciar fuori dal suo perimetro di azione ogni forma di negatività. Lo dice uno che non ha approvato nulla dei suoi inizi, ma che di anno in anno ha preso atto della sua maturazione non solo in campo musicale, ma soprattutto in quello della gentilezza culturale. Alla fine della giornata di Marina di Cerveteri (quella in cui ha portato sul palco un coinvolto ed ispirato Renato Zero, facendo commuovere 40.000 persone coi “Migliori anni”) l’ho abbracciato davvero con tanta gratitudine. Mi ha sorriso quasi stupito: “Fcufami, fe fono un po’ fudato”. Aveva – ripeto – cantato, suonato, ballato e saltato per otto ore! Dopo quaranta e passa canzoni, aveva detto una cosa bellissima: “Riappropriamoci della parola “positività”! Che Dio lo ascolti! O perlomeno quest’Italia sconfortata

(Marino Bartoletti– Facebook – luglio 2022)

 

2 – L’emozione 

Stavo giusto pensando ai ricordi della prima gioventù, quando nel periodo delle vacanze tornavamo a Castel del Monte da tutte le parti d’Italia, dell’Europa e del Mondo. Facevamo le prime conoscenze con le nostre coetanee. Ci frequentavamo quotidianamente, ma non avevamo il coraggio di esprimere i nostri sentimenti. I pensieri, però, viaggiavano sull’onda della fantasia. Interpretando anche quelli dei coetanei e delle nostre coetanee, mi vennero in mente questi pochi versi in vernacolo. A volte il dialetto è molto più espressivo dell’idioma nazionale.

L’emozzio’

Quanno te vedo vinì,

me pare de ‘mpazzì.

Lo sangue corre, corre

e ju core batte forte.

Se me guardi, … me furmini

e ‘jocchi me so’ come ji lumini,

se smorzeno, … s’appicceno,

te cercheno, … t’accarezzeno.

Tu me passi vicinu ‘ndifferente

e nun t’accurgi de ‘stu core ardente.

Arde pe’ tti,

e tu non sa’ mancu chi so’ j’!

Quando di vedo arrivare.

Mi sembra d’impazzire-

Il sangue scorre veloce

e il cuore batte forte.

(Fulgo Graziosi -Facebook- 31 luglio 2022)

L’emozione 

Se mi guardi,…mi fulmini 

e i miei occhi sembrano lumini. 

Si spengono. ..si accendono, 

ti cercano… ti accarezzano. 

Tu mi passi vicino indifferente

 e non ti accorgi di questo cuore ardente. 

Arde per te, 

ma tu non sai neanche chi sono io

(trad. PLP)

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