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QUANDO IL “PADRE DELLA PSICANALISI” RITROVO’ A TERAMO IL FIGLIO FERITO E DISPERSO IN GUERRA

Amarcord /68

QUANDO IL “PADRE DELLA PSICANALISI” RITROVO’

A TERAMO IL FIGLIO FERITO E DISPERSO IN GUERRA

di Marcello Martelli

Sull’ultimo numero della rivista “Tesori d’Abruzzo” ora nelle edicole un mio servizio su Teramo e Freud, padre della psicanalisi, che in città ritrovò il figlio disperso in guerra. Una interessante testimonianza del prof. Tonino Di Natale. Nessuno si aspettava che, da una piccola città di provincia, potesse arrivare una rivelazione sulla travagliata vita privata di Sigmund Freud che, in una lettera del 2 gennaio 1919, svela un drammatico evento, dando notizie al Pastore Pskr Pfister del figlio maggiore Martin, ritrovato malato in un convalescenziario di Teramo. L’eccezionale documento, conservato per anni presso il Freud Museum di Londra, trovato da un fortunato ricercatore abruzzese, Tonino Di Natale, che in una sua opera recente, (“Sigmund Freud. L’umanità oltre la scienza”, Edizioni Centro Culturale Studi Storici, pagg. 112, € 15,00) offre nuovi spunti di riflessione. Specie per i rapporti, del tutto particolari, che il “padre della psicanalisi” ebbe con la città abruzzese. Non solo per la vicenda del figlio Martin, ricoverato presso la Caserma Mezzacapo, che allora fungeva da ospedale militare, anche per l’opera rilevante dello studioso Marco Levi Bianchini, direttore del locale ospedale psichiatrico, la più importante struttura psichiatrica dell’Italia centro meridionale. Dove nel lontano 1925, fondò la prima Società Psicoananalitica italiana, dopo aver tradotto dal tedesco varie opere di Freud. Il fondatore della psicoanalisi è notoriamente uno fra gli intellettuali più influenti del ventesimo secolo.

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