Mi incuriosisce l’intitolazione di una mostra che dovrebbe raccontare le vicende artistiche della città nell’ultimo ventennio del secolo scorso, così mi reco in visita.
L’edificio che ospita la manifestazione mi colpisce sempre per la palese inadeguatezza degli spazi che ospitano opere importanti del nostro passato oltreché la mostra oggetto della visita. Pare inverosimile che in questo spazio prestigioso, già convento della Compagnia di Gesù, la locale Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storico Artistici ed Etnoantropologici per le province di Sassari e Nuoro, alla quale i locali sono stati affidati sia stata incapace, in tutti questi anni, di un progetto funzionale alla esposizione dei pezzi della pinacoteca e, all’occorrenza, di altre manifestazioni d’arte come quella in corso…mahhh!
Fra le opere esposte, ognuna fornita di didascalia con nome, anno di realizzazione dell’opera, titolo, incontriamo due cartelli esplicativi con relativa traduzione in inglese. Uno dei due ci fornisce la chiave di lettura della mostra per cui, fedelmente, ne riportiamo il testo:
“CERCHIAMO DI SCALZARLI, ECCO TUTTO.
Le proposte che arrivano da questi artisti sono diverse e più o meno autonome e personali, spesso onnivore e multiformi anche nella produzione del singolo autore molti guardano all’America assimilando le suggestioni dell’espressionismo astratto e della pittura gestuale, altri mostrano attenzione per il fumetto e per la parabola dei writers, avendo Basquiat come stella polare; nelle installazioni si respirano ricordi dell’arte povera e del ready made. Si lavora per far entrare aria nuova nell’asfittica atmosfera cittadina, nel tentativo di scalzare l’esistente, dirà Giorgio Urgeghe. La politica e le istituzioni, per un breve tratto, sembrano interessarsi ed offrire una sponda: appare un orizzonte. si prospetta un futuro per la giovane arte contemporanea. Durerà soltanto un momento. La nascita e l’azione di questo promo variegato gruppo intanto schiudono spiragli e stimolano nuove creazioni: gli anni novanta che si aprono con l’avvio dell’Accademia di belle Arti vedono formarsi forze nuove. Tra le quali spiccano per la qualità del lavoro e della ricerca artistica Leonardo Boscani Pinuccla Marras, Gianni Nieddu, Josephine Sassu, Aldo Tilocca, /Greta Frau (in rigoroso ordine altabetico). Intanto per alcuni degli appartenenti della prima ondata, la ricerca prosegue e si rinnova, sia nel linguaggio che nel medium utilizzato: emergono in Pastorello, di salda formazione accademica, le salde qualità pittoriche unite a verve ironica e grande senso del colore: forza e arguzia del messaggio e della composizione caratterizzano invece il lavoro di Sini, nato come grafico.”