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AH, SE SOLO POTESSIMO VIVERE NEL METAVERSO !

                  AH, SE SOLO POTESSIMO VIVERE NEL METAVERSO !

di Mario Travaglini

Dimenticate il Covid-19, dimenticate il biothec, dimenticate la crisi dei cip e dei semiconduttori, dimenticate anche i problemi ed i rialzi delle fonti energetiche : gli investitori focalizzati sulle nuove tecnologie non hanno occhi che per il Metaverso. Anche la casa madre di Facebook, il più conosciuto social disponibile in rete,  è stata recentemente rinominata come Meta Platform Inc . Il  Metaverso presentato come il nuovo Internet merita davvero tutta questa attenzione ?  Bisogna veramente ruotare  i risparmi verso questo insolito apparente eldorado o correre il rischio di mancare la nuova rivoluzione tecnologica ? Quello che posso suggerire  è di esplorare  con cautela e circospezione questo nuovo settore nell’intento di migliorare il quadro degli investimenti ma, attenzione, occorre riflettere, e bene, anche sul suo versante oscuro che, oggi, nessuno è in grado di esplorare compiutamente. Ma cos’è dunque sto benedetto Metaverso ? E’ un neologismo (contrazione di meta e universo) che raggruppa  l’insieme degli universi virtuali che diventano molto coinvolgenti perché privi di script. Assume la sua enorme importanza solo online, tramite internet, dando la possibilità a tutte le persone del mondo di  connettervisi e, secondo i suoi estimatori, dovrebbe raggiungere il momento di gloria quando si sarà finalmente concluso il processo di democratizzazione della realtà virtuale, quando, cioè l’esperienza digito-virtuale supererà l’esperienza reale. Ma già da oggi ci si può immergere  in un universo virtuale talmente reale da dimenticare di essere comodamente seduti nella poltrona preferita della nostra abitazione con la possibilità di vedere, di sentire e finanche di toccare. Con gli appositi occhiali e con un guanto sensitivo potremmo visitare i negozi interloquendo con i commessi, visionare gli oggetti, toccarli e soppesarli, pagando infine  con la carta di credito (ovviamente sostenuta dalla moneta virtuale). Pensate anche, per esempio, ad uno spazio vuoto occupato da figure in tre dimensioni, ognuna con un suo numero di accesso per essere riconosciuta, che si danno appuntamento per discutere o salutarsi; pensate  ad una agenzia bancaria  dove incontrare un consigliere in carne ed ossa e sottoscrivere un mutuo o un nuovo piano di investimento, oppure ad una  spiaggia paradisiaca delle Maldive dove riposarsi o giocare insieme ai propri figli e nipoti che vivono a migliaia di km di distanza.  E’ indubbio che sulla carta il Metaverso può moltiplicare le nostre possibilità di comunicazione e di scambio di informazioni ed agevolare alcune operazioni quotidiane ma, passato l’iniziale momento  di entusiasmo, sarebbe davvero bello vivere nel Metaverso  dove avviene esattamente solo ciò che noi vogliamo?  Ed è sufficiente tutto ciò per  considerarlo veramente avveniristico o sarebbe meglio riporlo su un ripiano della nostra libreria nel faldone riservato alla fantascienza ?  Se solo sapessimo dove trovarlo! Qui, sulla terra, invece, la vita segue come sempre  il suo corso, contrariamente a quanto avviene nel modo immaginario del Metaverso dove i titoli azionari si apprezzano sempre di più anche se non rispecchiano i fondamentali aziendali, dove le case potrebbero aumentare di valore e dalle quali poter prelevare una parte della ricchezza latente senza rinunciare ad un solo metro quadro, dove le criptomonete possono arricchire i loro detentori anche senza avere alla base alcun supporto di beni, di servizi, di impiegati, di competenze, di imposte pagate. Chi, francamente, potrebbe fare concorrenza a tutto questo nel nostro misero mondo reale? Negli ultimi dieci anni non è stato toccato il fondo ma ci apprestiamo a farlo molto presto. Infatti uno degli strumenti finanziari più importanti al modo, il Buono del Tesoro Americano a 10 anni, offre un rendimento del l’1,4% a fronte in un tasso di inflazione del 6,2%., il che significa che il rendimento reale è negativo ed è pari al -4,8% .  E oggi, dopo anni e anni durante i quali le banche centrali hanno prestato denaro a tassi inferiori al corso dell’inflazione, dobbiamo meravigliarci che la  gente cerchi rifugio nel mondo immaginario del Metaverso ? Un luogo dove il tempo si è fermato, dove l’avvenire non presenta rischi di sorta, dove non si diventa anziani, dove nessuna tempesta ci potrà colpire. Un luogo dove non sarà sparato un sol colpo di fucile. Un luogo dove non si morirà per la variante Omicron. Si, è un mondo immaginario. Si, è un mondo finto. Ma è un mondo che purtroppo esiste, anche se sotto forma di aberrazione effimera. Proprio un paio di settimane fa la Softbank, banca giapponese che ha finanziato un gran numero di start-up immaginarie, è scivolata in borsa di oltre il 16%, come la Ark Invest di Cathie Wood, che ha investito nello stesso tipo di imprese perdendo in una sola seduta oltre il 20% del suo valore di borsa. E che dire dei Bitcoin, la moneta di questo nuovo Regno Immaginario, che ha perso nel corso dell’ultimo mese un quarto del suo valore ?

Quanto tempo dovrà ancora passare prima che i sognatori riescano a risalire a galla per ritrovare un pochino d’aria fresca ?

Tornerò presto sull’argomento per aggiornarvi sulle mosse delle società più esposte al tema del Metaverso, come Facebook, Tencent, Microsoft, Electronic Arts, Alibaba, Amazon, Teladoc, NCSoft, Apple e Netease, ma, per chi non l’avesse ancora capito, preciso che non sono un fan della finanza speculativa, bitcoin compresi, ovviamente.  

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