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SEGNALI POSITIVI DALLE BORSE EUROPEE

L’allentamento delle restrizioni sulla mobilità ha permesso di riaprire le economie di molti paesi con particolare riguardo alle attività di servizi. I consumi sono cresciuti anche per effetto dei risparmi accumulati nei periodi di lock down. Da inizio anno si è innescata, in sostanza, una sorta di liberazione della domanda a beneficio di molte società i cui dati riferiti alle vendite al dettaglio denotano una crescente ripresa della fiducia da parte dei consumatori. In questo contesto di ritrovato ottimismo deve essere letta l’impennata delle azioni europee che in soli 10 mesi ha portato l’indice MSCI Europe a guadagnare quasi il 20% . Naturalmente questa performance ha anche altre spiegazioni più complesse, spesso sottaciute o non abbastanza evidenziate: mi riferisco alle frenetiche attività che le società stanno ponendo in essere per riposizionarsi nel mercato globale sia trainando gli investitori che dispongono di rilevanti capitali e sia anche attraverso operazioni di fusione e di acquisizione agevolate da condizioni di finanziamento ultra convenienti . Ma ciò che interessa al risparmiatore che intende divenire investitore è se la tendenza al rialzo potrà proseguire e consolidarsi nei prossimi mesi con livelli di rischio sempre più decrescenti. A mio parere un approccio combinato fiscale e monetario potrà costituire un solido punto di riferimento per irrobustire la ripresa in Europa, soprattutto se si tiene conto che la variante Delta non è più nella condizione di rallentare l’economia. Per di più la BCE, sul solco della politica monetaria di Draghi, continua ad essere molto accomodante mantenendo costante gli acquisti a sostegno della economia della Eurozona ed i più grandi paesi del continente come la Germania, la Francia, l’Italia e la Gran Bretagna hanno impegnato risorse non indifferenti per espandere i propri bilanci attraverso l’assunzione di altro debito . Un altro fattore da considerare è la diversa velocità con cui i mercati azionari hanno reagito alla crisi globale del 2008 : negli Stati Uniti la ripresa è stata rapida perché sostenuta immediatamente da un QE (quantitative easing) generosissimo e da una apolitica monetaria efficace, mentre in Europa i tempi sono stati più lunghi per i noti problemi legati alla vischiosità decisionali più volte evidenziati, tanto che a distanza di tredici anni solo oggi stanno andando in porto i prestiti e le sovvenzioni via PNRR. Attualmente, comparando le azioni europee con quelle americane, si nota come le prime vengono negoziate a 16×1 (prezzo/utili a 12 mesi) rispetto a 21×1 delle seconde, il che significa che le azioni europee restano abbastanza sottovalutate e che sono più protette nel caso di un rialzo dei tassi. 

In stretto ordine di convenienza, l’Italia, la Gran Bretagna e la Germania sembrano le borse più appetibili mentre la Francia appare la più costosa e con meno margini di guadagno. Tuttavia, tenendo conto del particolare quadro generale odierno, è possibile individuare una serie di attraenti occasioni di investimento di lungo periodo scegliendo quelle azioni quotate sui listini di Londra, Francoforte, Parigi e Milano che possono sovraperformare il mercato di riferimento e nel contempo abbiano un grado di rischio accettabile. In particolare occorre puntare sulle imprese che hanno dato prova di saper resistere alla pandemia e, in via prospettica, di adattarsi ad un contesto economico e di mercato in continua evoluzione. A puro titolo indicativo segnalo:

  • le imprese europee di energia pulita che gestiscono servizi di pubblica utilità, soprattutto nella considerazione che molti Stati stanno promuovendo l’energia pulita nell’ambito dei loro finanziamenti di stimolo economico in seguito alla pandemia;

  • le imprese che trattano prodotti industriali e tra queste le società aerospaziali e della difesa che potranno beneficiare della ripresa dei viaggi internazionali e della produzione di aerei per Boeing e Airbus;

  • le società di scommesse e gaming, online come anche quelle di presenza potrebbero continuare a beneficiare dei giochi online, della riapertura delle agenzie di scommesse nelle vie commerciali delle città per effetto della riapertura al pubblico di eventi ludici e sportivi (stadi,concerti etc.etc.);

  • le imprese che gestiscono le vendite al dettaglio online potrebbero continuare a registrare buoni risultati anche nel post-Covid. Non è da trascurare il settore degli acquisti di generi alimentari online destinato a assumere una valenza sempre più importante ed a guadagnare quote di mercato;

  • le grandi imprese del lusso perché la domanda à stata repressa a lungo ed oggi è potenzialmente in grado di fornire una spinta sostanziale al settore. Mi riferisco a LVMH, Richemont e Kering che notoriamente dominano il mercato del lusso.

Ritengo che le azioni delle società dei settori sopra indicati costituiscano delle belle opportunità da cogliere, ma sempre nell’ottica di un portafoglio equilibrato e con un orizzonte temporale del lungo termine.

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