HomeLa RivistaCultura&ArteDANILO CAGLIERIS E IL SUO MONDO

DANILO CAGLIERIS E IL SUO MONDO

A spasso, alle volte, dopo essere fuggiti dal centro delle città, ritorna utile guardarsi attorno alla scoperta di ciò che la periferia, non solo urbana ma anche territoriale, sa partorire ed offrire. 

                                               

Così, ancora una volta ecco apparire un solitario poeta del pennello che racconta poesia. La sua predilezione è per una espressività concepita attraverso le metodologie della grafica tradizionale, china, pennini e quant’altro e vive, sopratutto, in una serie di opere che, fra le tante, mi hanno colpito;

                                                  

la galleria di ritratti originali e/o riproposti attraverso una sapiente lettura formale e tecnica degli originali da cui non nascondono la provenienza ma dei quali non sono neppure copie, diventano una traduzione originale del segno che in queste opere diventa, all’occorrenza, gestione consapevole del campo visivo nel quale interagire, tutto nel rispetto di ciò che necessita alla percezione per definire armonie visive; diventa anche un pennello che texturizza informalmente la camicia indossata dall’artista citato, decorandola con il racconto della produzione dell’artista medesimo. Il tratto deciso, fortemente marcato, da una chiara abitudine alla valorizzazione di ciò che, una chiara manualità colta riesce a tradurre e ricomporre, tutto alla guisa di una piccola sinfonia.

                                                   

Questo mondo interiore, raccontato attraverso un velata pudicizia che si muove fra apparenti stereotipi, dipinge se stesso In forma di autoritratto, naturalmente lontano dalle apparenze formali che ci legano a questa rappresentazione, ma altrettanto fotografico anzi, meglio ancora, un selfie di se stesso, rivelato proprio da questa incontenibile spinta a dipingere e, attraverso l’osservazione attenta del lavoro degli altri, a rappresentare se stesso.

E’ evidente, pur non essendo questa la sua professione principale, che l’artista ha navigato all’interno di una buona scuola dove ha acquisito tutta la strumentazione che gli consente un esame critico della realtà circostante ed anche la libertà di muoversi al suo interno.

Con tutto il rispetto per la conoscenza sicura delle mestiche della pittura, palesi nel suo lavoro, consiglierei al nostro Artista un avvicinamento alle tecniche e metodologie della stampa d’arte, quella alta e quella bassa, attraverso l’uso della xilografia a matrici multiple; serigrafia e stampa fine-art. Tutte tecniche, sicuramente complesse, per le quali il nostro artista dimostra di avere una predisposizione naturale. La stessa moltiplicazione dell’opera, attraverso i processi di stampa indicati, niente toglierebbero al valore intrinseco della medesima, consentendone inoltre una maggiore divulgazione. Non me ne vorrà l’artista se mi sono permesso di suggerire un percorso parallelo a quello usato fin ora, ma  penso sinceramente che questo rafforzerebbe di molto la già buona qualità del suo lavoro.

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