HomeAmbienteDA BRUXELLES ALL’ABRUZZO QUESTA E’ L’EUROPA DELLA DOPPIA SEDE E DEGLI SPRECHI SENZA LIMITI

DA BRUXELLES ALL’ABRUZZO QUESTA E’ L’EUROPA DELLA DOPPIA SEDE E DEGLI SPRECHI SENZA LIMITI

Attualità 88

di Marcello Martelli

Mentre a Bruxelles e Strasburgo va in onda l’Europa degli scandali e degli sprechi, l’ Abruzzo dei due capoluoghi alza i toni della polemica su dove ubicare la sede-bis della Regione.

L’aquilano-doc Bruno Vespa così ricorda la sommossa del 1971 nella sua città: “Febbraio fu un mese molto duro per i miei concittadini: mettetevi nei loro panni. Città tra le più importanti del centro sud dal 1200 in poi, capoluogo storico tradizionale da sempre, da quando si è parlato di capoluoghi; città amministrativa nel senso che in qualche modo tutti gli uffici erano per l’Aquila quello che per Pescara e per Chieti soprattutto erano le fabbriche, vedersi dalla mattina scippare l’idea di non essere più il capoluogo era un tributo pesantissimo e tutto sommato l’accordo non è stato poi tanto gratificante, visto che L’Aquila è rimasta capoluogo, ma di fatto soltanto per la sede del Consiglio Regionale e 3 assessorati su 10“. 

Da non dimenticare -aggiungiamo noi- che per l’Abruzzo la rivalità fra L’Aquila e Pescara è un costo proibitivo, che torna d’attualità in questi giorni con il braccio di ferro fra il sen. D’Alfonso e il sindaco Masci sull’ubicazione del palazzo-doppione da costruire sulle rive dell’Adriatico.

L’Europa è anche questa…

Nel senso che, con il doppio capoluogo, abbiamo portato in Abruzzo l’identico pendolarismo degli europarlamentari fra la sede di Bruxelles e quella di Strasburgo, ciò che è additato come simbolo di sprechi del danaro pubblico dell’Unione Europea.

Anche se nessuno finora ha mai valutato quanto costi ai contribuenti questo tipo di andirivieni. A cominciare da quello dei consiglieri regionali, assessori e burocrati fra la doppia sede di L’Aquila e Pescara della Regione Abruzzo.

In questi giorni l’Europarlamento è nel mirino delle polemiche per storie di corruzione, mentre in Abruzzo la duplice “residenza istituzionale” della Regione è cosa fatta. Anzi, i “notabili della costa”  polemizzano sulla scelta dell’area dove costruire  una  nuova sede  costosa e inutile. Non pensano però a ridurre ’ il numero dei burocrati. Né qualcuno si azzarda a riaprire la vecchia spinosa questione fra i due Capoluoghi fra il Gran Sasso e l’Adriatico,  conclusasi “salomonicamente” con  un Abruzzo  diviso in due .e con le aree di mezzo condannate a morte sicura.

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