Cucina & Cantina 149
Sagrantino di Montefalco 2015 Capro
SAGRANTINO DI MONTEFALCO 2015 Capro
Oggi andiamo nella splendida Umbria per degustare un vino che appare poco nelle cronache enologiche se non nell’ambito degli addetti ai lavori. Un vino dunque poco conosciuto che risentendo di una produzione quantitativamente non elevata non ne consente, di conseguenza, una commercializzazione puntuale e capillare. Uno di quei vini, a mio modesto parere, che fanno grande l’enologia italiana perché riesce a coniugare l’artigianalità con una grande qualità. La cantina, tuttavia, anche se piccola, ha una sua storia che merita di essere raccontata.
Fondata nel 1964, la sede storica della Cantina Benincasa si trova in località Capro, nel comune di Bevagna, che poi dà il nome a questa vendemmia. Gli ettari impiantati a vigneto sono adagiati sulle dolci e assolate colline di Bevagna, nel pieno della prestigiosa zona vitivinicola di Montefalco, terra d’origine del noto e prestigioso vino Sagrantino di Montefalco DOCG, portato alla notorietà internazionale da Arnaldo Caprai, il più grande produttore del Sagrantino. Proprio qui il fondatore Domenico Benincasa iniziò l’opera pionieristica della moderna coltivazione del vitigno Sagrantino, tanto che la Cantina risulta la prima ad essere iscritta all’albo del Sagrantino. Nel corso degli anni la gestione è passata di generazione in generazione, da padre a figlio e, a partire dalla vendemmia 2000, l’azienda oggi è nelle mani della sua terza generazione: Marco Alimenti, nipote del fondatore Domenico Benincasa. Da sempre immerso nella realtà vitivinicola del Sagrantino e del Montefalco, Marco è cresciuto professionalmente grazie agli insegnamenti e all’attenta guida del nonno Domenico. Sin dalla giovane età Marco ha imparato i segreti di una tradizione che si radica in profondità nel territorio umbro, prendendosi cura della vigna e della cantina, portando avanti fino ad oggi l’opera visionaria del nonno materno. Tutta la superficie adibita a vigneto è ubicata, come detto poco sopra, sui pendii delle colline che da Montefalco scendono verso Bevagna. L’oliveto circonda la struttura agrituristica a conduzione familiare, in grado di offrire un’ospitalità calda e spontanea a chi voglia trascorrere alcuni giorni a contatto con la natura, ritemprando corpo e spirito.
Provenienza: Bevagna – Perugia – Umbria
Gradazione alcolica: 15,5% vol.
Varietà delle uve: Sagrantino 100% .
Tipologia: nel silenzio dei luoghi, le viti si estendono per quarantasei ettari, di cui quindici coltivati a vigneto specializzato, diciotto a oliveto e il resto suddiviso fra seminativi e bosco ceduo. Tutta la superficie adibita a vigneto è ubicata in pendenza con esposizione sud ovest ed insiste su terreni di medio impasto argillosi e sabbiosi. La produzione è di circa 50 quintali per ettaro con una resa del 55%. Il tipo di allevamento è a cordone speronato.
Annata : 2015
Vinificazione: Il Sagrantino dal punto di vista agronomico è una pianta molto vigorosa e resistente, con graspi piccoli e numerosi mentre il chicco è perfettamente sferico, piccolo e con una buccia spessa. La vendemmia viene in genere eseguita a mano intorno alla metà di ottobre. Dopo una prima cernita fatta sul campo le uve vengono selezionate in cassette e portate in cantina dove vengono diraspate e pigiate lievemente. ll periodo di macerazione dura circa 20 giorni dopo di che viene pressato ed avviato all’affinamento in barriques di rovere dove riposa per almeno 18 mesi. Dopo l’imbottigliamento riposa ancora in bottiglia per altri sei mesi prima di essere avviato alla vendita.
Caratteristiche organolettiche: nel bicchiere si presenta con un colore rosso profondo con riflessi periferici granato; all’olfatto ricorda il profumo di mora, di tabacco e piccole note di liquirizia; al palato è pieno, deciso e richiama le note olfattive di cui sopra. Un vino estremo con un corpo di grande personalità e spessore ingentilito da una finezza e da una rotondità che gli viene conferita dall’invecchiamento. l tempo ancora a lungo. o
Longevità : il suo apogeo arriva facilmente al 2029-2030, a patto che sia ben conservato (temperatura costante di 12° centigradi e buona igrometria). Dopo questa data va monitorato con ripetuti assaggi.
Temperatura di servizio: 19-20 °C previa ossigenazione per almeno 1 ora, utilizzando un calice di apertura a palla in quanto questo vino ha bisogno di un contatto prolungato con l’ossigeno per esaltare al meglio il suo bouquet.
Abbinamenti : si sposa bene con un timballo di ziti alla napoletana, con un raviolo con ripieno e sugo di faraona, con uno stinco di vitello alla Stroganoff, con una costata di cinghiale alla griglia o, infine, con formaggi stagionati come un pecorino sardo al tartufo nero uncinato. Ma, per chi vuole osare, il mio consiglio è di provarlo con una blanquette de veau (ricetta francese).