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MEURSAULT 2020 DOMAINE DE LA GALOPIERE

Cucina & Cantina 119

            MEURSAULT 2020 DOMAINE DE LA GALOPIERE

Le alte temperature di questa estate consigliano consumi alcoolici moderati e vini, per l’appunto, freschi e leggeri . E’ il caso di questo Meursault che in Borgogna è considerato tra le migliori interpretazioni del vitigno che in quella regione domina : lo chardonnay.

La degustazione è avvenuta durante il pranzo di Ferragosto a casa di amici, ai quali non ho mancato di chiedere l’indirizzo e le referenze. Qui di seguito riporto la storia, le impressioni e le considerazioni finali.         Sono ben cinque le generazioni di viticoltori che si sono succedute dal 1882 quando Eusèbe Fournier  iniziò la sua professione a Bligny-sous-Beaune, in Borgogna. Dal 1981 Gabriel Fournier, ultimo e solo discendente, guida la proprietà che oggi conta 46 ettari di cui 11 a vigneto. Dalla sua residenza a  Bligny lès Beaune, nella località chiamata,appunto, “La Galopière” dirige tutte le operazioni, dalla conduzione dei terreni, passando per la vendemmia, la vinificazione e l’affinamento. Con la sua passione,forte anche della sua esperienza pluriennale di insegnante di enologia presso il famosissimo liceo di Beaune, oggi Gabriel trasmette la professione a Vincent, maggiore dei suoi tre figli, il quale, molto coinvolto nel business del vino borgognone, si appresta a raccoglierne l’eredità e divenire,quindi, la sesta generazione. Durante la degustazione ho avuto la netta sensazione di viaggiare in un territorio, che ben conosco, dove i metodi di produzione sono rimasti “antichi”, con pochissimo affinamento in legno che spesso tutto nasconde anche quello che manca al vino.

Provenienza :  Bligny-sous-Beaune – Borgogna – Francia

Annata : 2020

Gradazione alcolica: 13% vol.*

Varietà delle uve: Chardonnay 100%

Tipologia:  le vigne si trovano nei comuni di Chaveau e Les Forges con esposizione  sud ovest. I suoli sono prevalentemente argillo-calcarei con venature di marne bianche. L’appezzamento conta appena 3500 mq con una età media di 45 anni.

Vinificazione: la vendemmia è eseguita a mano nel mese di settembre; il raccolto viene selezionato e consegnato in cantina dove varie operazioni ottimizzano la cernita degli acini, per poi metterli in tini per la vinificazione termoregolata. Un breve passaggio in piccole botti di rovere permette alla natura di dilatare nel tempo la fermentazione alcolica fornita dai lieviti locali. L’affinamento non si prolunga mai oltre i 12 mesi  e permette la conclusione delle fermentazioni alcolica e malolattica. Il riposo da uno a tre mesi in tini consente la chiarifica naturale, talvolta integrata dalla filtrazione in argilla, prima dell’imbottigliamento generalmente a novembre o dicembre dell’anno successivo.

 Caratteristiche organolettiche: nel bicchiere si presenta con un colore giallo verde con riflessi erbacei che tendono a caricarsi con il passare del tempo; l’olfatto è catturato dagli aromi di rosa, noce e mandorla con sentori gradevolmente burrosi; l’assaggio e fresco e goloso con note di agrumi maturi. Una vera goduria estiva.

 Temperatura di servizio: 11-12 °C

Conservazione : fino al  2027-2028 se ben conservato ad una temperatura stabile di 12/13° e con una igrometria non inferiore al 65%.

Abbinamenti gastronomici: ho avuto il piacere di gustarlo in antipasto con una misticanza con caprino e crostone di pane casareccio ma si potrebbe sposare bene con una sogliola al burro di Normandia o con dei lumaconi di mare intinti in maionese. Per che vuole osare, invece, lo consiglierei con un astice semplicemente cotto sui carboni sul quale adagiare all’ultimo momento un tocco di burro mezzo sale.

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