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DOMAINE DE L’EGLISE POMEROL 2009

VINO/ 108

DOMAINE DE L’EGLISE POMEROL 2009

L’altra sera a casa di amici ho fatto un incontro ravvicinato ed inaspettato con questo Bordeaux della sponda destra della Gironda, quella, tanto per intenderci, dove vengono prodotti i vini più prestigiosi di Francia. Il villaggio di Pomerol di appena 800 anime, costituisce con i suoi 785 ettari vitati la  più piccola tra le grandi AOC di Bordeaux. Attraverso i documenti che ne attestano l’esistenza, “le Carte Antiche del Libournais”, l’origine del vigneto Château du Domaine de l’Eglise, che oggi conta appena 7 ettari, può essere fatta risalire al 1589, all’inizio del regno del Buon Re Henri (Henri IV). Il caratteristico palazzo che ancora oggi è sede della cantina, è costruito su due livelli  piano terra e un primo piano) ed è realizzato con pareti in pietra calcarea e copertura in tegole pregiate . Precedentemente chiamato “Domaine de la Porte Rouge”, questa proprietà situata sulla strada per San Giacomo di Compostela, era di proprietà della Chiesa. Nel Medioevo apparteneva agli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, un ordine che si prendeva cura dei malati e in particolare dei lebbrosi. L’Ordine degli Ospedalieri era un ospedale religioso cattolico e un ordine militare. Il loro obiettivo era quello di accogliere, difendere e prendersi cura dei pellegrini sulle strade di Gerusalemme. La porta rossa della proprietà doveva identificare questo luogo come isolamento per lebbrosi. A quel tempo, le case dei lebbrosi erano spesso dipinte di rosso per scoraggiare i visitatori. Durante la Rivoluzione, le autorità pubbliche sequestrarono la tenuta. Nel 1793 la proprietà fu ceduta alla famiglia Bertin durante la vendita dei beni nazionali, espropriati alla nobiltà ed alla Chiesa. Pensate che all’epoca la famiglia Bertin produceva solo dieci botti di vino per poi raggiungere una produzione di venti botti nel 1949. Oggi Château du Domaine de l’Eglise appartiene a Philippe Castéja  che insieme alla sorella Chantal ha portato la produzione annua a circa 3300 bottiglie per ettaro per un totale complessivo di circa 23 mila bottiglie.

Pomerol

Provenienza: Pomerol – Bordeaux – Aquitania

Gradazione alcolica:   13,5% vol.

Varietà delle uve :  Merlot 96% – Cabernet Franc 4%

Tipologia:  come per tutte le denominazioni bordolesi,

il clima è favorevole allo sviluppo della vite: è temperato

 e abbastanza caldo con una distribuzione uniforme delle precipitazioni. Il territorio è prevalentemente argilloso e ghiaioso, di materiale sedimentario alluvionale, la presenza dei venti ha portato depositi di sabbie ferrose, arricchendo ancor più la composita geologia di questa zona, rendendola unica. È la culla dei migliori Merlot del mondo, morbidi e potenti, specie nell’altopiano di nord-est, in genere pronti prima degli altri grandi vini bordolesi. Qui non vige una classificazione qualitativa, si fa riferimento alla generica AOC. Del resto, proprietà prestigiose non hanno certo bisogno di menzioni aggiuntive in etichetta . il prezzo dell’unicità si paga e infatti si raggiungono facilmente cifre a tre zeri.

Annata : 2009

Vinificazione: Da diversi anni i vigneti vengono  gestiti secondo i principi dell’agricoltura sostenibile per limitare i prodotti chimici al minimo indispensabile. Il lavoro della terra e il trattamento delle viti avviene nel modo più naturale possibile per rispettare l’ambiente e il suo ecosistema. Il diserbo completo con l’uso di prodotti chimici è vietato da più di 15 anni, preferendo  diserbare meccanicamente. In primavera arriva il momento della spollonatura, che consiste nell’asportare i tralci “golosi” che crescono sul tronco dei ceppi e non danno uva. L’eliminazione di questi legni favorisce l’aerazione del ceppo e riduce il rischio di sviluppo di malattie. Durante l’estate la sfogliatura permette di continuare l’aerazione degli acini e di evitare alcune malattie. Poco prima della vendemmia si procede al diradamento per favorire la maturazione dei grappoli. La vendemmia, che inizia a piena maturazione, viene effettuata manualmente nei mesi di settembre-ottobre. I Merlot vengono raccolti per primi, seguiti dai Cabernet Franc. Successivamente vengono diraspate e selezionate a mano su un tavolo di cernita, quindi poste in tini dove le uve vengono pigiate e poi poste in recipienti di acciaio inox a temperatura controllata. In totale, il vatting dura circa 4 settimane. Si inizia con la macerazione pre-fermentativa che dura alcuni giorni per far emergere gli aromi; poi prosegue con una fermentazione alcolica per trasformare lo zucchero in alcool. A seconda dell’annata può esserci una macerazione post-fermentativa a caldo per affinare i tannini. Il vino verrà poi estratto mediante sgrondatura e pressatura che permetterà poi di separare il liquido (succo) dalle parti solide (buccia, vinaccioli). La vinificazione si conclude con una fermentazione malolattica in botti e tini, consistente nella trasformazione dell’acido malico in acido lattico per favorire la morbidezza e la stabilità del vino. Dopo la vinificazione il vino viene affinato per 18 mesi in botti di rovere francese, con un rinnovo del 60% ogni anno. I vini vengono chiarificati mediante affinamento con albume d’uovo, quindi travasati secondo gli assaggi ogni 3-4 mesi. Quando l’invecchiamento è considerato ottimale, il vino viene assemblato poi imbottigliato.

Caratteristiche organolettiche:  E’ un vino affascinate che nel bicchiere si presenta con un promettente colore granato profondo. Naso fruttato con note di mora, prugna, caffè e spezie pepate. Buona densità con una consistenza fuori dal comune. Al palato è attraente, fresco e fruttato con una buona acidità e tannini profondi. Sentori di tabacco e caffè. Finale rotondo e moderatamente lungo. L’unico rammarico è di averlo degustato con un accompagnamento inadeguato.

Longevità : arriva facilmente al 2030.

Temperatura di servizio: 18-19 °C  previa ossigenazione per almeno 1 ora, utilizzando un calice di apertura a palla  in quanto questo vino  ha bisogno di un contatto prolungato con l’ossigeno per esaltare al meglio il suo bouquet.

Abbinamenti  : Si sposa bene con piatti complessi come l’anatra all’arancia, tacchino alle castagne, lepre in salmi,filetto Rossini ai funghi porcini. Per chi vuole osare il mio consiglio è provarlo con un fegato d’oca saltato in padella. Una buona alternativa è gustarlo con un Livarot stagionato e del pane rustico.

( Mario Travaglini)

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