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HIROCHIMA, CITTA’-MARTIRE, DOVE IL SIMBOLO DELLA RINASCITA E’ UN BONSAI ULTRACENTENARIO

 Attualità e Amarcord / 108

HIROCHIMA, CITTA’-MARTIRE, DOVE IL SIMBOLO

DELLA RINASCITA E’ UN BONSAI ULTRACENTENARIO

di Marcello Martelli

 La premier Giorgia Meloni è stata la prima ad arrivare a Hiroshima, territorio blindato dove si svolge il G7. Per me meta delle emozioni, dove arrivai in treno da Tokio (nelle foto). La città-martire della bomba atomica esplosa i 6 agosto 1945 dà sempre un brivido di emozione, passando davanti agli edifici che ne mostrano ancora i segni. Attorno al cippo monumentale, mi colpì una grande ghirlanda di fiori coloratissimi. Era l’omaggio dei ragazzi d’una scuola americana come testimonianza di chi non dimenticava una così grande tragedia. Con interesse ascoltai la storia di un bonsai centenario, ma in realtà era qualcosa di più, visto che, dopo circa 400 anni, sopravvive persino alla tragedia di Hiroshima. Nonostante la bomba atomica e il tempo che passa, l’albero continua a crescere ed è arrivato incolume sino ad oggi, rigoglioso e bellissimo. E’ di proprietà della famiglia che nel 1945 viveva a circa due miglia dal punto in cui gli Stati Uniti lanciarono la bomba atomica. Il disastro uccise 140mila persone, radendo al suolo due città. L’esplosione, però, non ha intaccato il piccolo bonsai né tantomeno la famiglia che ne uscì incolume. Non è ancora chiaro come questi alberi siano riusciti a sopravvivere al disastro dell’atomica e come sia possibile che ancora oggi continuino a crescere nonostante le terribili radiazioni. Per molti è un miracolo e comunque l’ennesima dimostrazione della forza e della potenza della natura, che riesce a sorprenderci sempre e vince su tutto. Anche sull’atomica.

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