HomeLa RivistaCucina&CantinaVERDICCHIO VILLA BUCCI RISERVA 2009

VERDICCHIO VILLA BUCCI RISERVA 2009

Vino / 106

VERDICCHIO VILLA BUCCI RISERVA 2009

Lunedì scorso,festa del Primo Maggio, volendo gratificarmi per il lavoro svolto nei molti anni della mia professione, sono ritornato sul luogo del delitto. Lo so, non si dovrebbe mai fare, ma dentro di me c’era qualcosa che mi spingeva ad aprire l’ultima bottiglia del Professor Bucci, un vino che, ero certo, non mi avrebbe deluso. Ne avevo apprezzato le qualità organolettiche legate ai profumi, alla consistenza, alla longevità e alla capacità di maritarsi con cibi prelibati e complessi. Mi aspettavo,quindi, di ripetere le esperienze passate, forse anche in tono minore per via di una vendemmia -2009- che non era proprio recente. Ebbene,la sorpresa è stata grande. Non credevo ai miei occhi, né al mio naso né al mio palato: avevo di fronte un vino che non riconoscevo più, un vino che aveva avuto una evoluzione straordinaria,nel colore, nei profumi e nei sapori che una volta erano solo accennati mentre ora esplodevano in tutta la loro potenza. Una emozione pazzesca, irripetibile. Il solo rammarico è stato non aver potuto condividere il piacere con qualche appassionato amico degustatore.

 Di seguito ripropongo i dati e le notizie sulla cantina  ma aggiornando la recensione alla esperienza attuale.

Le versioni del verdicchio non si contano più ma il top della produzione va ricercato nella denominazione “Verdicchio dei Castelli di Jesi”. Qui il Villa Bucci Riserva è l’indiscusso alfiere della qualità e della tradizione.   Ampelio Bucci, purtroppo o per fortuna (fate voi), non è famoso per le sue docenze universitarie ma per la rivoluzione che ha portato nella coltivazione e nell’affinamento  del Verdicchio, fino a qualche decennio fa  relegato a semplice comprimario di fritture di pesce. Questo è un vino che ha larghe spalle da rosso e come i rossi deve essere trattato,con particolare riferimento alla temperatura di servizio; regge quindi facilmente lunghi invecchiamenti  conservando nel contempo i suoi profumi austeri  che con il passare degli anni  evolvono in maniera sorprendente. Come tutti i grandi vini viene prodotto solo nelle annate migliori : le ultime sono state il 2009-2010-2012-2013-2015 -2017-2018 -2019. A puro titolo ,accademico segnalo che La celebre rivista Wine Enthusiast condotta da Kerin O’Keefe ha incoronato nel suo “The Best Wines of 2021” il Bucci Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2019, primo vino bianco al mondo e secondo in generale dietro a un Bordeaux rosso.

Provenienza: Ostra Vetere –  Marche

Annata : 2009

Gradazione alcolica: 13,5 vol.%

Varietà delle uve: Verdicchio 100%

Tipologia: Le vigne sono ubicate nel comune di Ostra Vetere per un totale di 25 ettari prevalentemente sabbiosi dai quali vengono tratte 90 mila bottiglie all’anno (ovviamente non tutte Riserva).

Vinificazione: la vendemmia è manuale e viene fatta nel corso del mese di settembre in modo da consentire un’attenta selezione dei grappoli; la cantina è fornita di botti in acciaio per la fermentazione delle uve e di altre botti che hanno sui 100 anni di età; queste botti fatte di rovere di slavonia servono per la lenta maturazione dei vini producendo una perfetta micro ossigenazione che consente un’evoluzione e una stabilizzazione naturale.

Caratteristiche organolettiche: si presenta con un colore giallo carico tendente al giallo profondo; il profumo è elegante, quasi sussiegoso nell’aprirsi e concedersi nella sua complessità intellettuale in cui  si riconoscono le note potenti di mandorla tostata, miele, anice e camomilla. Il corpo è opulento e armonico dove si rincorrono in un continuo chiaro scuro i profumi olfattivi sopra menzionati. Equilibrato, persistente con un finale lunghissimo ed equilibrato.

Temperatura di servizio: la bottiglia non deve essere ghiacciata ma appena fresca, tra i 14 e 15 gradi, possibilmente  aperta un’ora prima della degustazione. Infatti il vino, affinato a lungo in botte e bottiglia, modifica la struttura dei profumi che da primari (uva e fiori) diventano secondari e terziari (spezie, erbe aromatiche, officinali, minerali, ecc.) . Come avviene per i grandi vini rossi il VILLA BUCCI ha bisogno di respirare e se bevuto  freddo mette il broncio e si chiude.

Longevità : se ben conservato a temperatura costante di 12/ C. può restare in cantina ancora almeno per altri due anni .

Abbinamenti : Per esprimersi al meglio ha bisogno di secondi importanti come un branzino al sale, una coda di rospo mare monti al cartoccio o,come  ho fatto io, con uno scorfano atlantico al forno. Per chi invece vuole osare consiglio di provarlo con delle ostriche  à la coque.

 

 

 

Nessun Commento

Inserisci un commento