HomeLa RivistaALDA MERINI POETESSA

ALDA MERINI POETESSA

ALDA MERINI POETESSA

Sono nata il ventuno a primavera

ma non sapevo che nascere folle,

aprire le zolle

potesse scatenar tempesta.

Cosi Proserpina lieve

vede piovere sulle erbe

sui grossi frumenti gentili

e piange sempre la sera.

Forse è la sua preghiera.

«Non avrei potuto scrivere in quel momento nulla che riguardasse i fiori perché io stessa ero diventata un fiore, io stessa avevo un gambo e una linfa»(Alda Merini, da L’altra verità. Diario di una diversa)

   

La poesia di Alda Merini è lo specchio della sua esistenza tormentata che, per l’affetto ed il rispetto che le portiamo, lasciamo raccontare ad altri. Ricordiamo invece, molto volentieri, la sua arte, quella voglia di poesia che non l’abbandonerà mai, nel ricordare le tappe più salienti della sua carriera d’artista,  celebrata tra i grandi della letteratura contemporanea insieme a Giorgio Caproni, Attilio Bertolucci, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, Franco Fortini.

1986, Vanni Scheiwiller, pubblica L’altra verità. Diario di una diversa, il suo primo libro in prosa ; Fogli bianchi nel 1987,  Testamento (1988). Nel 1987 è finalista nel Premio Bergamo.

Delirio amoroso (1989); Il tormento delle figure (1990); (1991)  Le parole di Alda Merini e Vuoto d’amore a cui fa seguito nel 1992 Ipotenusa d’amore; nel 1993 viene dato alle stampe La palude di Manganelli o il monarca del re  e il volumetto Aforismi . Nello stesso anno le viene assegnato il Premio Librex Montale per la Poesia, 

Nel 1994 vede la luce il volume Sogno e Poesia, da L’incisione di Corbetta, con venti incisioni di altrettanti artisti contemporanei. Nel 1995 viene pubblicato da Bompiani il volume La pazza della porta accanto e da Einaudi Ballate non pagate (Premio Viareggio).

Nel luglio 1995 viene accettata la sua richiesta di poter usufruire del fondo destinato agli artisti che vivono in precarie condizioni economiche previsto dalla Legge Bacchelli. Nel 1996,  La vita facile; nel 1997, le viene assegnato il Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante, per L’altra verità. Diario di una diversa. (1996) Pubblicazione di un libretto intitolato Un’anima indocile, composto da poesie vecchie e nuove, da un diario-confessione, da brevi racconti e da un’intervista fatta all’autrice.  Nel 1997 la raccolta di poesie La volpe e il sipario, dove diventa evidente, da parte della poetessa, la tecnica della poesia spontanea in forma orale che altri trascrivono. Questa metodologia porta l’autrice sempre più verso testi brevi ed infine all’aforisma. Nel 1997 viene pubblicato Curva di fuga e una raccolta di poesie ed epigrammi dal titolo Salmi della gelosia.  ( 2000)  Superba è la notte, Tra il 2001 e il 2002 viene pubblicato in quaranta esemplari, dalle edizioni Lo Sciamano, un  libro d’artista dal titolo Amore di carta che raccoglie cinque incisioni di Giovanni Bonaldi e nove poesie inedite della poetessa. Nel 2001 posa seminuda (fotografia di Giuliano Grittini) per la copertina dell’album Canto di Spine – versi italiani del ‘900 in forma canzone degli Altera, nel quale sono musicati alcuni suoi versi(“Il canto”, da “Ballate non pagate”) e di altri grandi poeti del Novecento

Nel 2002 un volumetto dal titolo Folle, folle, folle d’amore per te, con un pensiero di Roberto Vecchioni; nel 2003 la Einaudi Stile Libero pubblica un cofanetto con videocassetta e testo dal titolo Più bella della poesia è stata la mia vita.

Nel 2007 l’autrice, con Alda e Io, Favole, scritto a quattro mani con il favolista Sabatino Scia, vince il Premio Elsa Morante Ragazzi. Il 17 ottobre 2007 ottiene la laurea honoris causa in “Teorie della comunicazione e dei linguaggi” presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Messina, con una lectio magistralis sul suo vissuto.

“Amore non dannarmi” 

Amore non dannarmi al mio destino

tienimi aperte tutte le stagioni

fa che il mio grande e tiepido declino

non si addormenti lungo

le pulsioni metti al passivo tutte le passioni

dormi teneramente sul cuscino dove

crescono provvide ambizioni d’amore e di passione universale,

toglimi tutto e non mi fare male.

“I due amanti” 

Ribaciami amore

è solo ieri che mi hai sfiorato la lingua

con il verbo del tuo violino,

acino d’uva il tuo fallo che posi sul granbo migliore.

Rimani e ascolta l’ultimo respiro

di vita che si libera dai miei capelli

“Mi sono innamorata” 

Mi sono innamorata delle mie stesse ali d’angelo,

delle mie nari che succhiano la notte,

mi sono innamorata di me e dei miei tormenti.

Un erpice che scava dentro le cose,

o forse fatta donzella ho perso le mie sembianze.

Come sei nudo, amore, nudo e senza difesa:

io sono la vera cetra che ti colpisce nel petto e ti da larga resa.

 

La Terra Santa

Ho conosciuto Gerico,
ho avuto anch’io la mia Palestina,
le mura del manicomio
erano le mura di Gerico
e una pozza di acqua infettata
ci ha battezzati tutti.
Lì dentro eravamo ebrei
e i Farisei erano in alto
e c’era anche il Messia
confuso tra la folla:
un pazzo che urlava al Cielo
tutto il suo amore in Dio.

Noi tutti, branco di asceti
eravamo come gli uccelli
e ogni tanto una rete
oscura ci imprigionava 
ma andavamo verso le messe,
le messe di nostro Signore
e Cristo il Salvatore.

Fummo lavati e sepolti,
odoravamo di incenso.
E dopo, quando amavamo,
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno.

Ma un giorno da dentro l’avello
anch’io mi sono ridestata
e anch’io come Gesù
ho avuto la mia resurrezione,
ma non sono salita nei cieli
sono discesa all’inferno
da dove riguardo stupita
le mura di Gerico antica.

(da “La Terra Santa” 1984)

R. Puzzu

Nessun Commento

Inserisci un commento