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IL CARCERE FISCALE SI TRASFORMA IN REPRESSIONE PERMANENTE?

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Politica Economia Finanza/ 84

IL CARCERE FISCALE SI TRASFORMA IN REPRESSIONE PERMANENTE?

di Mario Travaglini

Con questo articolo do seguito all’impegno preso un paio di settimane fa circa le manovre allo studio in seno alla Commissione Europea per arginare l’esplosione dei debiti degli Stati e l’adozione di misure capestro per tutti i risparmiatori. Vediamo oggi quali altre forme potrebbe assumere la punizione negli anni a venire. Dopo le agevolazioni per l’acquisto di titoli di Stato, il divieto di costituire portafogli di criptovalute e l’adozione  di un ISF europeo, scopriamo quali sono gli altri due possibili strumenti.

Proibire ai privati di detenere oro : questo è lo scenario peggiore ma anche il meno probabile, soprattutto perché nelle economie occidentali odierne gli strumenti per detenere oro non sono solo fisici ma soprattutto cartacei. A priori, le confische statali dovrebbero rimanere una vestigia del passato, tuttavia, a titolo di cronaca, riferisco che  lo studio di fattibilità richiesto dall’UE sull’adozione di un registro patrimoniale fa esplicito rifermento anche all’oro e seguirebbe la tendenza degli ultimi anni  intrapresa in Svizzera ed Austria di limitarne le vendite anonime. Se mai l’Europa, e di conseguenza gli Stati, dovessero decidere di dare un significativo giro di vite la strada sarà quella di obbligare i risparmiatori a registrare tutte le transazioni in oro ed a subire un aumento della tassazione su ogni forma di detenzione del metallo prezioso (oro fisico, lingotti, monete, etf, azioni obbligazioni etc. etc.).

Proibire di usare contanti : questo è un argomento molto delicato sul quale  le banche centrali hanno lavorato a lungo per completare i progetti di valuta digitale (o MNBC) sui quali mi sono soffermato più volte negli scorsi mesi. Ovviamente, la prospettiva di tali orrori accresce il rischio di fuga dei capitali liquidi. Inutile dire che se la BCE dovesse istituire una MNBC non anonima  possiamo dire addio alla nostra privacy, soprattutto in caso di demonetizzazione totale del contante.

A luce degli strumenti analizzati oggi e di quelli analizzati in precedenza mi sembra opportuno tentare un sintesi il più possibile coerente con lo stato dell’arte.

Fino a dicembre 2021 la corsa al debito non ha presentato problemi di sorta perché i tassi a lungo termine sono stati sempre molto bassi e garantivano il regolare pagamento degli interessi (pubblico e privato). Il ritorno in pompa magna dell’inflazione  ha messo fine a questo periodo, e da settembre si sono ripresentate forti tensioni sui mercati del debito sovrano con l’Inghilterra a fare da apripista. In questo nuovo contesto ritengo che, non essendoci alcuno stato che possa permettersi un forte aumento del livello dei tassi di interesse, la repressione finanziaria aumenterà notevolmente fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Accadrà che gli stati dovendo chiedere  maggiori entrate fiscali saranno costretti a spazzare via le ultime vestigia della libertà finanziaria. Il che avverrà attraverso il controllo ufficiale della curva dei rendimenti, cosi come avvenne negli stati Uniti nel periodo bellico e postbellico dal 1942 al 1951, quando il governo per arginare l’alta inflazione mise un tetto ai rendimenti dei bond. La possibilità che si tratti solo di un episodio temporaneo è esclusa visti i sogni di spesa dei politici, come la transizione energetica, la  trasformazione verde dell’economia, la perdita dei dividendi conseguente all’invasione russa dell’Ucraina e il profondo cambiamento demografico. L’ipotesi appena avanzata è verosimile anche perché le banche centrali sono diventate sempre più politicizzate e si vedono sempre più come le finanziatrici dei governi piuttosto che come guardiani della moneta.

 Aggiungete a questa forma di repressione finanziaria alcuni dei 5 strumenti di tortura che abbiamo esaminato nel corso dei due articoli e arriverete senza dubbio a una buona panoramica di ciò che ci aspetta. La scelta e la relativa ponderazione degli strumenti varierà da paese a paese, ma nessuno Stato al mondo riuscirà a raggiungere questo obiettivo senza aumentare la pressione fiscale e intensificare la repressione finanziaria. In campana, gente, in campana.

 

 

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