I POST della settimana / 81
Renato Curi e Mauro Forghieri: due gemme dello sport italiano
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1977 Curi muore sul campo
Era il 30 ottobre del 1977. Quel maledetto 30 ottobre di 45 anni fa. Chi va a uno stadio per raccontare la gioia di una partita non mette in conto di raccontare la morte. Per me fu la prima volta: e purtroppo non sarebbe stata l’ultima. Perugia- Juventus era un incontro di cartello fra prime della classe. Finì nello sgomento e nel dolore dopo cinque minuti del secondo tempo, quando Renato Curi sotto una pioggia fredda e crudele venne portato via già senza vita. Aveva 24 anni. Sua moglie aspettava (senza ancora saperlo) un bimbo che poi si sarebbe chiamato come il papà. Anche quello stadio, di lì a poco, portò il suo nome. Io non dimentico!
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2022 Mauro Forghieri se ne va nel sonno
Se n’è andato nel sonno Mauro Forghieri. E fa parecchio male! Perché quando uno pensa alla storia della Ferrari, dopo al Grande Vecchio, pensa subito a lui! È stato per 23 anni (forse quelli romanticamente, ma anche sostanzialmente più belli e più fertili) il responsabile tecnico della Scuderia, dove era entrato da neolaureato in ingegneria. Il Drake aveva capito tutto: lui lo ricambiò con quattro titoli mondiali piloti e sette mondiali costruttori (per non parlare dei trionfi extra Formula Uno), sempre muovendosi fra rigore e genialità. A volte persino con poesia. Aveva il cuore rosso-Ferrari: per questo resistette a tutte le tentazioni di chi voleva comprare il suo talento. Non conosceva altro sentimento che la franchezza: ruvida e dolce a seconda dei momenti. Per non parlare dell’ironia. Fra i tanti ritroverà Lorenzo, ritroverà Niki, ritroverà Gilles, ritroverà soprattutto il Commendatore. Riusciranno di nuovo a litigare e far pace. Da veri uomini: da Grandi Uomini. Il Cavallino piange. E non solo lui. Ciao Furia!
(Marino Bartoletti Facebook 31 ottobre/ 3 novembrew 2022)