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A LA SAPIENZA IMPEDIRONO DI PARLARE ANCHE AL PAPA

 Attualità / 81

di Marcello Martelli

A LA SAPIENZA IMPEDIRONO DI PARLARE ANCHE AL PAPA

(QUANDO GLI ALLIEVI SI COMPORTANO COME I LORO MAESTRI)

Scontri a Roma fuori dall’Università La Sapienza, dove alcuni appartenenti ai collettivi studenteschi hanno inscenato una protesta in occasione di un convegno organizzato da Azione Universitaria. Per dimostrare che, anche nelle Università, si raccoglie ciò che si semina. Sono passati alcuni anni da quando impedirono a Benedetto XVI di parlare per l’apertura dell’anno accademico 2007-2008 della Sapienza, dove avrebbe dovuto tenere la lezione inaugurale, su invito dell’allora rettore Renato Guarini. L’invito scatenò un’aspra polemica, alimentata da alcuni collettivi studenteschi e da un gruppo di docenti di Fisica che contestavano le posizioni di Ratzinger sul rapporto tra scienza e religione, tirando in ballo il processo a Galileo Galilei. La vicenda ebbe un forte risalto mediatico e politico. In quegli anni il governo era guidato da Romano Prodi e sostenuto da una traballante maggioranza di centrosinistra. Le polemiche sul “gran rifiuto” furono moltissime, anche in Vaticano, ma alla fine il papa rinunciò a parlare. Il rettore però volle che il suo intervento fosse letto nel corso della cerimonia, per ribadire il principio “che è proprio l’università l’ambito nel quale tutti possono esprimere liberamente le proprie idee”. Ben sessantasette docenti si dichiararono contrari alla visita del papa, contraddicendo le regole di governo dell’Università. Un assurdo paradosso, che indusse rispettabili studiosi e persino maestri di scienza a schierarsi -ahinoi!- contro i principî del libero confronto intellettuale da loro stessi sempre professati. Nessuna meraviglia se adesso sono i loro allievi a schierarsi dalla parte della fazione ideologica,come se cultura e libertà accademiche fossero irrimediabilmente inceppate

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