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HAI VOLUTO LA BICICLETTA?…. PEDALA

Editoriale / 76

HAI VOLUTO LA BICICLETTA? PEDALA

UN BEL REGALO AI PROFESSORI DI “EDUCAZIONE” MOTORIA 

di Pierluigi Palmieri

C’è una novità molto bella, cosa rara,  nel mono della scuola:  è stato avviato l’inserimento dell’educazione motoria nella scuola primaria. Dopo decenni di rinvii e grazie alle pressioni delle Associazioni che rappresentano gli insegnanti di Educazione Fisica da quest’anno in quasi tutte le scuole d’Italia, nelle classi quinte, sarà presente la materia denominata Scienze Motorie. Questa definizione è frutto di un compromesso lessicale provocato da  chi non bada alla sostanza ma gradisce filosofeggiare sui termini. I vecchi “ isefini” hanno sempre rivendicato con orgoglio la caratterizzazione educativa del loro titolo di grado universitario, antesignano peraltro della odierna Laurea triennale, ma riconosciuto equipollente a quella magistrale che si consegue presso le facoltà di scienze motorie. Ancora maggiore   il “vanto dei veci “ che si sono diplomati a Roma presso l’ex ’Accademia di Educazione fisica a cui nel 1958,  a cui, dopo un lungo periodo di vuoto normativo e soprattutto formativo, subentrarono appunto i vari Istituti Superiori di grado universitario, costituiti in diverse regioni italiane, oltre che nella capitale . Una diploma di specializzazione conseguito dopo tre anni di frequenza obbligatoria sia delle materie scientifiche che delle materie pratiche a caratterizzazione sportiva. Gli ISEF  hanno costituito per anni l’unico indirizzo universitario istituito per formare insegnanti  da utilizzare nelle scuole italiane. Con l’istituzione della facoltà di Scienze Motorie all’indirizzo didattico-educativo, si sono aggiunte l’attività motoria preventiva e adattata,

quella economica e manageriale e quella di tecnica sportiva.

La premessa costituisce necessario postulato per affrontare l’argomento che, per non sconfinare in tecnicismi, qui voglio trattare in forma ovviamente e sintetica, ma va considerato soprattutto come  doverosa denuncia.

Con l’introduzione nella scuola primaria della materia Scienze motorie (il lettore avrà ormai notato che, soprattutto per quest’ordine di scuola, chi scrive preferisce usare, il termine EDUCAZIONE)  , in attesa del concorso per l’immissione in ruolo, è stato previsto che l’accesso al posto di insegnamento avvenga attingendo dalle graduatorie per le supplenze di Scienze Motorie, che riguardano la scuole secondaria di primo grado (Classe di concorso A049).

Fin qui tutto scorre.

Avviene però che per una improvvida, e quanto meno superficiale, estensione delle regole fissate per l’assegnazione degli incarichi annuali a tempo determinato a molti insegnanti venga negato il completamento fino all’intero orario di cattedra anche in caso di nomina temporanea in sostituzione del docente titolare. In pratica  se si accetta una nomina per  numero di ore (es. tre) inferiore alle 24 settimanali (orario completo di insegnamento nella primaria)  non è consentito accedere ad altro posto di insegnamento nelle scuole medie e/o alle superiori.

Gli incarichi annuali, sono conferiti dagli Uffici Scolastici provinciali (ex Provveditorati agli Studi)  previa presentazione delle domande di inserimento in graduatoria per via telematica nelle quali è prevista l’opzione per i cosiddetti “spezzoni” di cattedra superiori a sei ore settimanali di insegnamento. Questa scelta se effettuata anche in presenza di disponibilità di cattedre intere impedisce il completamento successivo con altre ore eventualmente disponibili.

Di fatto però le nomine per un numero di ore pari o inferiori a sei, restano di competenza delle singole scuole. Queste per la nuova materia Scienze Motorie nella scuola primaria vengono effettuate utilizzando la graduatoria di  Scienze motorie e sportive nella scuola secondaria di I grado (la stess  A049 ma questa volta redatta a livello  di singola scuola comprendendo solo gli insegnanti che l’hanno scelta).

Un decreto del Ministero della P.I ( 112 6  maggio 2022) ha stabilito che “l’aspirante cui è conferita, una supplenza a orario non intero conserva titolo a conseguire il completamento d’orario”  (art.13 comma 20), ma che “il completamento è conseguibile con più rapporti di lavoro a tempo determinato da svolgere in contemporaneità esclusivamente per insegnamenti per i quali risulti omogenea la prestazione dell’orario obbligatorio di insegnamento prevista per il corrispondente personale di ruolo” (comma 21) 

 Cosa accade? Che combinando le indicazioni sopra elencate, cioè confondendo i due livelli di nomina  ( provinciale e d’istituto)  e soprattutto non tenendo conto dell’ innovazione sopravvenuta con l’introduzione della nuova materia, un insegnante che in base alla posizione “utile”, come previsto dalla norma, nella graduatoria della scuola media (A049) accetta un numero di ore fino a sei nella scuola primaria  è “condannato” per l’intero anno scolastico a non poter assumere servizio nelle scuole medie. Per il “semplice motivo” che nella scuola primaria l’orario obbligatorio di servizio è di 24 ore settimanali, mentre nella scuola media  è di 18 ore.

Così, ai docenti di Educazione Fisica/ Scienze Motoria che per anni si sono battuti per andare ad insegnare la loro materia nelle scuole “elementari” il ministero, , mettendosi la logica sotto i piedi, nell’assoluta indifferenza dei cosiddetti sindacati più rappresentativi ha voluto dire: “Hai voluto la bicicletta? …PEDALA!!!

 

 

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