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1982: CHE ANNO QUELL’ANNO RAGAZZI1

I Post della Settimana /73

1982: Che anno quell’anno, ragazzi! 

Che anno quell’anno, ragazzi! Certo, nella società, nella politica e nell’economia le cose andavano come andavano (anche se quella fu l’ultima stagione veramente “buia”, almeno per un paio di lustri), ma lo sport del 1982 – quarant’anni fa – ci diede gioie iridate contemporanee e irripetibili: a luglio la Nazionale di calcio vinse dopo 44 anni il suo terzo Mondiale della storia; in agosto Franco Uncini conquistò il titolo iridato della 500 sulla scia degli storici trionfi di Agostini e del suo recente predecessore Lucchinelli (per rivedere quel titolo avremmo dovuto aspettare Valentino); a settembre – proprio il 5 settembre – il 24enne Giuseppe Saronni sparò la sua celebre “fucilata” nei 300 metri finali di Goodwood, nella bassa Inghilterra, e riportò in Italia la maglia da campione del mondo di ciclismo professionisti che mancava (bei tempi!) da cinque anni.

La sua fu un’azione di forza magica, frutto di una gara che il grande Alfredo Martini aveva disegnato in maniera perfetta (perfino chiedendo a Moser di collaborare con Saronni, che era in formissima). Sembrava che lo statunitense Jonathan Boyer avesse la vittoria in pugno, ma fu il suo stesso compagno di squadra Greg Lemond a riportargli addosso una muta scatenata, dalla quale Beppe – sulla leggendaria Colnago rossa – scattò come da una balestra, vendicando la sconfitta dell’anno prima a Praga contro Maertens e regalandoci una delle più belle azioni agonistiche della storia del ciclismo.

Quest’anno ai Mondiali di calcio non ci saremo, a quelli di ciclismo andiamo poco più che per onor di firma (coi nostri ragazzi quasi impotenti di fronte ad una concorrenza imbattibile e con la Federazione lacerata dall’inadeguatezza di chi la guida). Che dire? Speriamo in Bagnaia!

(Marino Bartoletti – Facebook 5/09/2022)

 

 

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