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DALLA PORCHETTA ALLA BOTTE PIU’ GRANDE DEL MONDO IL PASSO E’ BREVE: TUTTO  A TERAMO E DINTORNI

Attualità / 70

DALLA PORCHETTA ALLA BOTTE PIU’ GRANDE DEL MONDO

IL PASSO E’ BREVE: TUTTO  A TERAMO E DINTORNI

di  Marcello Martelli

  • LE RICCHEZZE MARE-MONTI D’UNA “CITTA’ CERNIERA” CON FORTISSIME ATTRATTIVE DI MADRE NATURA PER FERMARE IL DECLINO CHE AVANZA E INCALZA

Non sono un esperto in materia e neppure un politico tuttofare. Un vulnus che però non mi impedisce di avere un sogno per la città in cui ho scelto di vivere. Dove hanno soppresso anche il collegio elettorale e adesso i cittadini aspettano i “paracadutati delle urne” per capire che futuro si prepara. Forse non avremo rappresentanti eletti, considerato che in molti rifiuteranno di votare “in trasferta”. Ma il sogno resta e anche la speranza che ci sia gente che possa realizzarlo. Noi cittadini in primis che, conoscendo emergenze con problemi vecchi nuovi, possiamo fare molto per salvare il territorio in cui crediamo. Dove abbiamo le risorse per rialzarci, ma non sappiamo valorizzarle, anche se sono il nostro petrolio per riprendere il cammino. Montagna, mare, colline…Siamo baciati dalla fortuna e non lo abbiamo ancora capito. Dall’Adriatico al Gran Sasso, ci sono panorami incantevoli che possiamo raggiungere in poco tempo con auto, piste ciclabili e anche in treno. Specie se recuperiamo la vecchia ferrovia lungimirante Teramo-Capitignano per penetrare nel cuore verde dei Parchi. Questa la vocazione vincente regalata da madre natura alla città. Una risorsa preziosa e anche unica, che consente di poter servire ai turisti in arrivo, con la colazione del mattino, meravigliosi itinerari che in mezz’ora portano comodamente sulla spiaggia o sulle alture. Grazie alle naturali attrattive della città-cerniera mare-montagna ora allegramente ignorate. Da confezionare in fretta con il nostro formidabile menu turisticamente strategico, che non teme concorrenza. Per salvarci dal declino che incalza –

– SAGRE AI QUARTIERI ALTI : PORCHETTA

E DDU-BOTTE MERAVIGLIE DELLA GOLA E DEL FOLK

Primi a non saper valorizzare il “made in Abruzzo” sono proprio gli abruzzesi. Una conferma? In questi giorni a Campli torna fra le polemiche una nuova edizione della storica “sagra della porchetta”. Specialità del patrimonio rustico-popolare di casa nostra che, senza litigare, dovremmo solo valorizzare al meglio. Indicata recentemente dal New York Times “fra le cinque meraviglie gastronomiche del mondo”. Tuttavia il grande quotidiano americano, uno fra i più autorevoli tribunali mediatici del mondo, ha aggiunto una chiosa che non rende giustizia alla storia abruzzese. “La porchetta?- questa la nota stonata- Uno delle migliori specialità da assaggiare in Umbria, almeno una volta nella vita”. Una consacrazione esclusiva e perentoria, che a suo tempo ha scatenato una serie di polemiche e rivendicazioni. A cominciare dal Comune di Ariccia che, dopo oltre sessanta sagre, ha rivendicato la bontà della propria eccellenza gastronomica, ben inserita nelle antiche tradizioni del territorio. Nessuna voce invece si è levata in difesa della porchetta di Campli e di altri territori abruzzesi. Dove, oltre alla data di nascita della rustica e squisita specialità, si potrebbe rivendicare la “qualità” sia negl’ingredienti che nei metodi, importantissimi, di cottura e produzione. Frutto della ineguagliabile bravura di maestri porchettari che a Campli, come a Colledara e altrove, si tramandano di generazione in generazione i segreti della “porchetta di qualità”. Apprezzata persino fra i gourmet d’Oltreoceano. Dove negli ambienti esclusivi dei miliardari e dei grandi divi americani, qualche anno fa, fece il suo trionfale debutto in accoppiata con il popolare “ddu-botte”, allegro organetto incantatore della migliore tradizione folk. Particolarmente richiesto e acclamato nelle straordinarie esibizioni del compianto Fanciullo Rapacchietti, ambasciatore in America delle musiche e dei canti popolari abruzzesi. Porchetta e ddu-botte: un tandem davvero vincente per esportare nel mondo l’Abruzzo e le sue mai abbastanza valorizzate eccellenze enogastronomiche.

  • TOUR DEL GAL: DALLA BOTTE PIU’ GRANDE

DEL MONDO ALLE LEGGENDE  DELL’ANTICO BORGO DI MONTEPAGANO

Forse non tutti sanno che Roseto degli Abruzzi contende alla città di Heidelberg il primato della botte più grande del mondo. La prima, nella sua imponente grandiosità, può contenere mille ettolitri, cioè un milione di bottiglie da un litro per un vino che nel 1905 servì da assaggio -come ricorda l’ospitale marchese Antonio Mazzarosa- alla mostra itinerante che si tenne a Parigi, Bordeaux e Torino. La Grande Botte della città tedesca, sotto il regno di Carlo Teodoro, portò la sua attuale capacità a oltre 220.000 litri. Il GAL-Terreverdi Teramane con Pasquale Cantoro presidente e Rosalia Montefusco direttrice ha avuto l’ottima idea di una visita alla storica Cantina Mazzarosa di Roseto, sorta per volontà del senatore Giuseppe Devincenzi, prestigioso politico “del fare” d’altri tempi, che dedicò la sua vita alla “cosa pubblica” con numerosi incarichi parlamentari nel Regno delle Due Sicilie e poi nel Regno d’Italia. Lavorò con successo per la rinascita regionale postunitaria e la cantina Devincenzi vide la luce in armonia con gli eventi migliori del Regno d’Italia. Non solo per i vini pregiati che ora più di ieri si fanno onore sui mercati anche all’estero, l‘incontro promosso dal Gal si è rivelato interessante anche per approfondire la singolare figura di un politico-innovatore e creativo, che in Abruzzo riuscì ad importare vitigni sconosciuti, dotando le sue terre di ricchi vigneti che dettero vita ad un’azienda enologica d’avanguardia nel territorio allora comune di Montepagano. Naturalmente, il tour del Gal non poteva non includere una passeggiata a piedi per le antiche strade di Montepagano, scortati dalla sapiente guida turistica Giancarlo Rapagnà. Alla scoperta di un borgo antico, ricco di storia e sorprese, con sosta finale tutta dedicata alle eccellenze enogastronomiche locali, allietata dalle musiche frizzanti del gruppo Daniele Falasca 4ET-Triade. Cin…cin e davvero arrivederci!

 

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