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ANCHE PER LA NOMINA DEI PRIMARI NELLA SANITA’ DETTA LEGGE LA “DISCREZIONALITA’” DEL MANAGER?

Attualità / 59

 

ANCHE PER LA NOMINA DEI PRIMARI NELLA SANITA’ DETTA LEGGE

LA “DISCREZIONALITA’” DEL MANAGER?

di Marcello Martelli

 

La nomina del primario di cardiochirurgia a Teramo  finisce in Procura, ma il prescelto prende servizio lo stesso. Il Tar, dopo aver accolto la richiesta di sospensione della designazione, sospende la sua decisione e rimette tutto alla competenza della magistratura ordinaria. Un ping-pong che sarebbe divertente se non ci fosse in ballo la salute di tutti.

A presentare ricorso è stato il primo arrivato nella graduatoria, ma in certi concorsi non sono i titoli e l’esperienza che contano, ma il potere discrezionale del manager Asl nominato dalla politica.

Bella o brutta, questa è la realtà. E’ accaduto anche per la nomina a tempo indeterminato dell’addetta all’ufficio stampa, dove ha vinto chi ha meno titoli (5,877) rispetto alla seconda classificata (13,1), messa fuori gioco dal voto della commissione d’esame che, appena formata, ha provocato un intervento correttivo dell’Ordine dei Giornalisti.            La discrezionalità del manager spesso travalica, anche se il “ddl concorrenza” del Governo ha di recente cambiato le procedure di selezione. Obiettivo: più trasparenza e meno discrezionalità nella Sanità per le nomine e i servizi da erogare. Il direttore generale deve infatti scegliere il primo in graduatoria sulla base dei curricula, dei volumi di attività svolta e del colloquio con la commissione selezionatrice. Le strutture sanitarie pubbliche e private “sono tenute a pubblicare nel proprio sito Internet i bilanci e i dati sugli aspetti quantitativi e qualitativi dei servizi erogati”.

Però, succede solo dove non imperano la discrezionalità e i pieni poteri del manager.

Persino per costruire un nuovo ospedale dalle fondamenta.

 

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