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COMMENTO ALLA LEGGE DI BILANCIO 2022 ( PARTE PRIMA )

Valore&Valori/41

Il nostro esperto Mario Travaglini ha studiato accuratamente il testo della legge di bilancio 2022 approvata in extremis dal Parlamento. La pubblicazione del suo commento inizia in questo numero e per la vastità e la complessità  della materia trattata avrà il suo completamento nel prossimo numero. Non posso esimermi dal complimentarmi con il titolare della Rubrica “Valore&Valori”, e, anche a nome della redazione e dei lettori della Rivista della Domenica, lo ringrazio per i contributi che ci offre con continuità e competenza (PLP),

COMMENTO ALLA LEGGE DI BILANCIO 2022 (prima parte)

di Mario Travaglini

Prima di andare al sodo dico subito, e con rammarico, che non mi sarei mai aspettato da un Presidente del Consiglio come Mario Draghi  una gestione cosi tortuosa della legge di bilancio, sia nella conduzione, sia nei contenuti finali e sia anche nell’approvazione, avvenuta  giusto in tempo per scongiurare il ricorso all’esercizio provvisorio .  Anche questa volta, come negli ultimi tre anni, un ramo del Parlamento è stato bellamente privato delle sue funzioni e relegato a mero organo ratificante di decisioni già prese altrove. Non è una novità, almeno per Civiltà Italiana che da lungo tempo denunzia la persistenza nel nostro Paese di un deficit di democrazia. Ma se il monocameralismo deve essere accettato come metodo di approvazione di norme tanto vale riformare la Costituzione ed il sistema elettorale. Proprio in ordine a quest’ultimo tema, alcuni parlamentari, nel corso del pur breve dibattito, hanno usato toni allarmati per il destino del Parlamento

La manovra vale 36,5miliardi di euro; Riduzione delle aliquote Irpef  La vecchia quota 100 per le pensioni  diventa quota 102  Sanzioni per le imprese che delocalizzano   Aumento dei sussidi di disoccupazione  “ombrello”  per plastic tax e della sugar tax Progetti dei Comuni per il Reddito di cittadinanza

in vista della riduzione che si realizzerà con la prossima tornata elettorale. Il paradosso è esilarante : chi oggi prevede che il prossimo taglio dei parlamentari peggiorerà la sottomissione delle Camere al Governo ieri né è stato un fervente fautore o,nel migliore dei casi, ha accettato supinamente il provvedimento. A costo di essere pedante ricordo ancora una volta che Civiltà italiana, nell’editoriale del 14 settembre 2020      https://www.civiltaitaliana.eu/slider-civilta-italiana/referendum-il-20-il-21-settembre-la-critica-di-civilta-italiana-in-14-punti/ , mise in guardia gli elettori spingendoli a rigettare la demagogica proposta e votare NO. Dovrei aggiungere altre cose poco simpatiche sui cosiddetti rappresentanti del popolo che,forse, a loro insaputa, siedono in Parlamento. Mi astengo dal farlo ritenendo più interessante esaminare la questione tecnica, oggetto principale di questo articolo. I dati complessivi sono i seguenti : la manovra consta di 1032 commi, vale 36,5 miliardi di euro, pari a 70 mila miliardi di vecchie lire, prevede coperture solo per 13,2 miliardi assicurate da tagli alla spesa per 5,3 miliardi e da nuove entrate per 7,9 miliardi; la restante parte pari a 23,3 miliardi viene fatta in deficit, ossia aumentando il già imponente debito pubblico dello Stato. Passando dal generale al particolare, sintetizzando i 1032 commi, rilevo che le misure principali sono le seguenti :

Fisco : E’ un pacchetto che ha una consistenza di 8,2 miliardi da impiegare per coprire il minor gettito derivante dalla riduzione delle aliquote Irpef che passano da 5 a 4 con la conseguenziale rimodulazione degli scaglioni; serve a coprire anche la parziale eliminazione dell’odiata Irap che dal 1° gennaio 2022 non dovrà più essere pagata da professionisti e lavoratori autonomi;sotto questo ombrello viene compreso anche il mancato gettito di 650 milioni di euro inerente il rinvio al 2023 della plastic tax e della sugar tax istituite dal Governo Conte nel 2020. Tra le altre disposizioni minori spicca la singolare copertura della riduzione Iva dal 22 al 10% dei prodotti assorbenti e dei tamponi per l’igiene intima femminile (dubito che i prezzi sullo scaffale diminuiranno del 12% , cosi come dubito che le gentili signore si accorgeranno della riduzione dell’aliquota Iva).

Lavoro : In questa voce viene ricompresa la riforma degli ammortizzatori sociali per circa 3 miliardi, assicurando sia un aumento dei sussidi di disoccupazione che l’estensione ai lavoratori delle imprese con meno di 5 dipendenti, agli apprendisti ed a quelli che lavorano a domicilio fino ad oggi fuori dal beneficio. Un ulteriore miliardo, in aggiunta a quelli già stanziati nel 2020, è stato destinato al funzionamento del “reddito di cittadinanza” in ordine al quale, a dire del Governo, sono state inasprite alcune regole sia inerenti la assegnazione del beneficio che la decadenza dallo stesso nel caso di non accettazione  di due offerte di lavoro ricevute. L’aspetto positivo è dato dal fatto che i Comuni dovranno impiegare almeno un terzo dei percettori residenti nel territorio in progetti utili alla  collettività.

Una importante norma da tempo auspicata è quella che prevede  una esenzione per tre anni per i contratti di apprendistato di primo livello sottoscritti nel 2022 dalle piccole imprese fino a 9 dipendenti;

E’ stata introdotta una complessa norma, che a mio parere, lascia il tempo che trova, inerente i licenziamenti attuati dalle imprese che delocalizzano.  Nella sostanza : le imprese con più di 250 dipendenti che licenziano in vista di una delocalizzazione e non presentano un piano di gestione degli esuberi saranno obbligate a pagare una sanzione pari al due volte il contributo previsto dal Job Act . Nel caso in cui volessero licenziare un numero di dipendenti superiore alle 50 unità saranno obbligate a preavvisare con tre mesi di anticipo sindacati, regione interessata, Ministero del Lavoro, Mise ed Anpal e, nello stesso tempo, presentare un piano per la gestione degli esuberi per una durata di dodici mesi. In caso contrario i licenziamenti saranno nulli e scatterà la sanzione di cui sopra.  

Pensioni : E’ stato introdotto il trattamento di pensione anticipata per coloro i quali nel corso del 2022 raggiungeranno i 64 anni di età ed i 38 di contributi; il ché  significa che la vecchia quota 100 diventa quota 102.  Prorogata la cosiddetta Opzione Donna che permetterà alle lavoratrici di beneficiare del trattamento pensionistico anticipato qualora abbiano maturato nel corso del 2021 una anzianità contributiva almeno pari a 35 anni ed una età di almeno  58 anni, se dipendenti, o di 59 se lavoratrici autonome. Un altro beneficio è riservato ai lavoratori edili ed ai ceramisti per i quali è prevista la possibilità di  andare in pensione a 63 anni  con un minimo contributivo di 32.

Mi fermo qui con l’impegno di completare l’esame delle misure più significate sul prossimo numero della rivista.

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